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A CUOPPO CUPO POCO PEPE CAPE ...e... POCO PEPE CAPE A CUOPPO CUPO

venerdì 29 febbraio 2008

Inedita



Tra stanze buie,

scaffali,polvere

e pianoforti smessi,

s’aggira con tristezza
l’ in-spiegato,

come lanterna mossa

da sconosciuta mano.

Sotto le dita palpita

qualche nota ancora

a inaugurar sonate mai compiute.

L’orecchio,

che fungeva daspartito,

un giorno,

stanco,

ha rinnegato il suono

facendo tramontare

il sol

dietro di lui.

mercoledì 27 febbraio 2008




MEDICO Dica, signorina, o signora, durante l’aggressione lei ha provato solo disgusto o anche un certo piacere... una inconscia soddisfazione?


POLIZIOTTO Non s’è sentita lusingata che tanti uomini, quattro mi pare, tutti insieme, la desiderassero tanto, con così dura passione?


GIUDICE È rimasta sempre passiva o ad un certo punto ha partecipato?


MEDICO Si è sentita eccitata? Coinvolta?


AVVOCATO DIFENSORE DEGLI STUPRATORI Si è sentita umida?


GIUDICE Non ha pensato che i suoi gemiti, dovuti certo alla sofferenza, potessero essere fraintesi come espressioni di godimento?


POLIZIOTTO Lei ha goduto?


MEDICO Ha raggiunto l’orgasmo?


AVVOCATO Se sì, quante volte?

Ho regalato un post a

sabato 23 febbraio 2008

Tra un giorno sarò a voi... denunciamo l'obiezione.

.. intanto sul sito Laici Libertari Anticlericali ho letto come denunciare medici e farmacisti che si rifiutano di prescrivere o vendere la pillola del giorno dopo,
in più qualche consiglio contro l'ostuzionismo ospedaliero.

Qui e qui i moduli,
alle coscienze l'ardua sentenza.

giovedì 21 febbraio 2008

Ciao ciao belli

Nel porgervi i miei più caldi CIAO ragazzi CIAO, v'informo di un fatto, anzi di un fattaccio poco bello, anzi brutto che potrebbe benissimo definirsi un'ulteriore MALA NOVELLA. Questo il fatto, questo il comunicato di Francesca Grossi, Presidente Arcilesbica, Roma:

L'incendio doloso che ha colpito il Coming Out di Roma ci scuote perché è atto molto grave, ci colpisce perché diretto verso uno dei luoghi di maggiore aggregazione di gay, lesbiche, trans, ci spinge a respingere con fermezza questa azione. Il Coming Out è uno dei ritrovi più frequentati dalla capitale, uno dei preferiti da giovani e giovanissimi, il suo successo ha fatto sì che la strada dove si trova sia diventata ufficialmente la Gay street di Roma. Siamo vicine al Coming Out, alle donne che lo hanno creato e che ci lavorano e le esortiamo a non perdersi d'animo.Invitiamo tutte e tutti ad essere presenti al Sit In organizzato per Venerdì 22 alle 22,30, in appoggio al Coming Out, per difendere i nostri spazi, contro l'intolleranza e l'omofobia.

APPUNTAMENTO
SIT IN
VENERDI´ 22 FEBBRAIO
ALLE ORE 22.30
Via di San Giovanni in Laterano, 18

martedì 19 febbraio 2008

lunedì 18 febbraio 2008

Svogliata mente

Oggi non ho tempo di scrivere, nè di pensare. E se mi spingessero al di là del tempo e delle nuvole resterei di stucco nel comprendere: oggi non ho voglia di scrivere, nè di pensare. E giacchè c'è chi scrive e pensa per me, in vece mia, non vedo perchè costringere una mente svogliata a lavorare di brutto, brutto, brutto.
Allora:

20 + 20


domenica 17 febbraio 2008

Tratto da una mail di Barbara Bella

Clik

Restando sempre in tema di Buone Novelle credo che sarete lieti di sapere che dal 25 febbraio 2008 sarà on line il sito di Roberto Saviano: http://www.robertosaviano.it/.

"Sarà archivio - in continuo aggiornamento - di testi, articoli, musica e fotografie. Se siete interessati ad iscrivervi alla sua newsletter, è sufficiente inviare una mail vuota con oggetto ISCRIVIMI all'indirizzo
info@robertosaviano.it. L'invio della newsletter avrà cadenza mensile. I dati non verranno mai divulgati o venduti a terze parti."


La Buona e La Mala

Nell’annunciarvi la Buona Novella devo annunciarvi anche una Buona Novella meno buona. Da quale Buona Novella vogliamo partire? Dalla Buona meno buona, vah, che chiameremo, da adesso in poi, la Mala Novella.

Non c’è tanto da dire circa questa Mala Novella, c’è poco da ragionarci su, c’è poco da girarci intorno. In sostanza: il Cannocchio ha chiuso il blog di Ricchiuti. A voi le amare considerazioni, le somme per trarre le dovute somme, a voi gli interrogativi per capire perché e percome sia potuta accadere una cosa simile e a culo tutto il resto.
ORE 17.05 Tess ci spiega meglio: Il cannocchiale gli ha oscurato il blog perchè è stato accusato di provocarsi accessi al contatore con uno script.Non mi chiedete cosa sia, non ne ho la più pallida idea e nemmeno lui. In ogni caso pure se così fosse ricchiuti ha chiesto la restituzione del blog anche con contatore azzerato. Ma non vogliono.

Veniamo alla Buona Novella. Anche qui non ci sarebbe bisogno di dilungarsi più di tanto, ma è bene che vi spieghi le fasi che hanno portato all’ avverarsi di questa Buona Novella. Tutto ebbe inizio 8 giorni fa quando iniziarono a rifarsi vivi gli ormai da me dimenticati camion dell’immondizia. 5 camion al giorno per 8 giorni e la monnezza non c’è più. Neanche un goccio. E non finisce qui, no! Perché ogni, ormai ex, discarica a cielo aperto dopo essere stata ripulita da cima a fondo è stata anche opportunamente disinfettata. Cos’ ‘e pazz’! E non finisce qui, no! Perché da oggi nel mio paesello o comunello, inizia quel che in gergo scientifico definiscesi: raccolta differenziata!

Ancora non è chiaro se cotanta pulizia sia merito di San Gennaro o di De Gennaro. Certo se fosse opera di San Gennaro questo non avrebbe risparmiato nessun comune vesuviano, li avrebbe ripuliti tutti, perché egli è Santo e non fa distinzioni tra i suoi protetti. Allora dev’ essere tutto merito di De Gennaro che, tomo tomo, cacchio cacchio, sta riuscendo a venire capo di qualcosa.
E allora viva!

sabato 16 febbraio 2008

All' Alba leggo e mi chiedo:


Breve Intro


° Rimarrò sola?

° Certo! E' scritto!

° Ma si può essere soli per sempre? Un pò come il fatto della pioggia: se nessuna pioggia è per sempre, allora neanche la solitudine, o no? Solo il diamante, giusto?

° Rimarrai sola.

° Grazie.

Peppino Impastato


Peppino Impastato era nato a Cinisi nel 1948, da una famiglia mafiosa; fin da giovane decide di allontanarsi da quel mondo e combatterlo. E’ autore di molte iniziative: fonda un giornalino, costituisce gruppi di giovani, promuove dibattiti e attività culturali, appoggia le lotte degli edili, dei disoccupati, e dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aereoporto di Palermo, in territorio di Cinisi. Nel 1976 fonda Radio Aut, una radio libera e autofinanziata, che denuncia gli affari dei mafiosi del paese, soprattutto del boss Gaetano Badalamenti. La trasmissione più seguita della radio è Onda Pazza, in cui politici e mafiosi vengono sbeffeggiati. Nel 1978 deide di candidarsi nella lista di Democreazia Proletaria per le elezioni comunali; durante la campagna elettorale, nella notte tra l’8 e il 9 maggio Peppino viene assassinato. Lo pestano a sangue e poi adagiano il suo corpo sui binari con sotto una carica di tritolo. La magistratura, le forze dell’ordine e la stampa parlano prima di attentato terroristico di cui l’attentatore, lui, sarebbe rimasto vittima…poi di suicidio. Intanto gli elettori votano il suo nome e riescono a farlo eleggere in consiglio.
Dovranno passare anni, proteste, manifestazioni di piazza, dossier, esposti presentati da sua madre e suo fratello insieme ai suoi compagni di militanza per arrivare ad un finale diverso. Inchieste chiuse, archiviate, riaperte, prima contro ignoti, poi contro i veri colpevoli.
Morto nel 1978, Peppino avrà giustizia solo nel nuovo millennio. Nel 2001 la Corte d’Assise ha riconosciuto colpevole Vito Palazzolo, condannato a 30 anni. Nel 2002, Gaetano Badalamenti, mandante dell’omicidio, viene condannato all’ergastolo.
Il coraggio può uccidere, ma non può morire…onore a te!

giovedì 14 febbraio 2008

Moratoria a favore dell'aborto retroattivo


- Marò pigliatill! -



IMP di e da Nicola Scardi:

se i testicoli piccoli di Ferrara fanno gonfiare i tuoi,

c'è il congresso dell'associazione Luca Coscioni che comincia oggi.

Passaparola!

Controviolenza.org: i fatti del II Policlinico

Comunicato stampa Roma, 12 febbraio 2008


Nel reparto di IVG del II Policlinico di Napoli, nella serata di ieri 11 Febbraio alcuni agenti del Commissariato Arenella hanno fatto irruzione, senza alcun mandato, motivando di aver notizia di reato di 'feticidio'. Si trattava di un aborto terapeutico alla IV settimana regolarmente effettuato nel rispetto della legge 194 e della salute della donna che ha subito l'intervento e che ha espulso, peraltro, un feto morto. I medici, di fronte ad un inedito agir e della forza pubblica, hanno tutelato la donna, ma non hanno potuto evitare il sequestro del materiale abortivo e della fotocopia della cartella (anonima) della paziente. Gli agenti hanno poi intimidito la vicina di letto della donna esortandola a testimoniare in quel momento altrimenti sarebbe stata chiamata a farlo davanti ad un giudice.

Denunciamo il clima che sta montando contro le donne, nel nostro paese e nel caso specifico in Campania, che genera procedure ai limiti della legittimità, ma soprattutto contrarie ad ogni buon senso.

La libertà femminile ha reso inevitabile l'agonia del patriarcato che, ottenebrato, mostra la sua faccia feroce contrapponendosi alle donne con l'intimidazione.

Tutte le donne, l'UDI- Unione Donne in Italia
l'Assemblea permanente delle donne di Napoli
si danno appuntamento

GIOVEDI' 14 FEBBRAIO 2008
Napoli piazza Vanvitelli alle ore 17

La nostra mobilitazione partirà da Napoli e diventerà vigilanza e presidio permanente in ogni piazza d'Italia. Autodenunciamoci tutte per aver deciso nella nostra vita.

UDI - Unione Donne in Italia
via dell'Arco di Parma 15, 00186 Roma tel 06 6865884
udinazionale@gmail.com

Puoi commentare questo comunicato sul blog di controviolenzadonne.org cliccando qui

www.controviolenzadonne.org

Supponiamo

mercoledì 13 febbraio 2008

Tatatatàtata Olè


LIBMAGAZINE ha l'onore di presentarvi


(tatatatàtatà)


PAOLO CREPET

(olè)












Trombiamoci tutto il trombabile




Appoggio e diffondo l'appello lanciato dall'amico Metilparaben sul suo blog:

TROMBIAMO PER LA LAICITA'!
"[...] Nella settimana che va da oggi al 20 febbraio (c'è anche di mezzo San Valentino, meglio di così...), gente, trombate! Trombate con la vostra compagna, col vostro compagno, con il vicino di casa, la collega di lavoro, il barista, l'idraulico, la postina; trombate con persone del sesso che preferite, da soli, in due, in tre, in quanti volete voi; trombate guardandovi negli occhi, guardando la televisione o bendati; trombate avvinghiati, di fronte, di lato, di fianco, di sguincio, uno sopra all'altro; trombate nudi, seminudi, con tutti i vestiti addosso o mascherati da Batman; trombate in silenzio, sussurrando, gridando o cantando l'Aida; trombate a casa, al mare, in macchina, in ufficio, dietro un cespuglio o dentro a un garage; trombate al buio, a lume di candela o con un faro puntato addosso.Insomma, trombate come cazzo vi pare ma trombate, in barba agli anatemi di chi vorrebbe mettere bocca anche nelle nostre mutande, pontificando, maledicendo e minacciando scomuniche.
Quindi, amici miei, aderite numerosi, e fate aderire quante più persone riuscite a coinvolgere diffondendo l'iniziativa: cliccando
qua potete scaricare il codice del banner da inserire nel vostro blog.E mi raccomando, gente: trombate, trombate, trombate. [...] "
* intanto sempre da Metilparaben, in zona commenti, un oscemo anonimo.



martedì 12 febbraio 2008

Napoli vista dal Vascio


Quando ero poco più che una ragazzina brufolosa e occhialuta si faceva strada il neomelodico più famoso del mondo, che sempre neomelodico resta, Gigi D’Alessio. Insieme a lui, altri giovani “talenti” affollavano reti e radio private in cerca di fortuna. Ricordiamo: Ciro Ricci (alias Ciro Riggione), Luciano Caldore, Antonio Ottaiano, Tommy Riccio ecc..ecc..ecc.. Espressione di una Napoli vista dal Vascio, questo tipo di produzione non ha superato mai i confini della Campania, eccezion fatta per chi ha intuito che per “sfondare” bisognava liberarsi del Vascio e di quello strascicamento squisitamente neomelodico, ricordiamo: il già ricordato Giggi, Gianni Fiorellino, Gigi Finizio, Nino D’Angelo. Quest’ultimo, però, faccia da scugnizziello brutto che non è altro, si è liberato del Vascio fuggendo a Roma, ma si è portato dietro lo strascicamento e una certa difficoltà nell’esporre concetti in lingua italiana. Ora, pur restando circoscritti nei confini campani, questi artisti hanno goduto di un discreto successo soprattutto tra le persone che più si rispecchiavano nei testi delle loro canzoni (qualche latitante ad esempio). Ma un artista non può dirsi di successo se non diventa oggetto di discutibili parodie… e quindi:



P.S: il fenomeno neomelodico continua tutt’oggi, pur senza di me.

domenica 10 febbraio 2008

sabato 9 febbraio 2008

Il zio dello sposo

Cittadini, di Palomonti e di Contursi Termi e di...Oliveti Cetri, qui siamo tutti presente innanza tutt’a questo locale io vingrazio agli sposi e mio cognati che effettivamenti ci ha portati in questo locale che ha dato l’onore affettivamente al più ampie respivo che noi possiamo tutti testimoniare che veramente questo localo nunn’è ullllocalo come tutt gli altri raccontano meèllocale veramento severamente iggiusto che, affettivamente ci ha trattato, come verament come figlio dell’ingenito figlio...Vabbuon’? E allora cari cittadini, a noi a questo punto abbiamo ringraziare inanzitutto a tutt’il popolo che affettivamenti nciascoltato e nciascolta quali siano le più parole ampie respivo.....Vabben’? Cittatino, inanzitutto vi dico questo che noi affettivamento rentiamo prima al ll-localo che nciaosptato e quello chi cià portato...in questo punto...e allora a tutti,cari cittatini di Palomonte e di Contursi Termi e di Oliveti Cedro noi ringrazziamo prima iddio e poi agli uomini della volontà nostro che affettivamente hanne contribbuito qualo siano la più ambie respivo....di questo popolo...cari fratello, teng dirvi in coro noltro...che noi...siamo qui per fare una polemica affettivamende agli altri locali...Vabben’? Che noi siamo state trattate come fratelli di questo pundo...verament’ gggiusto edovere che non si seneritava che effettivament’ noi come facevano la polenica negli altri...degli altri fatti...Vabben’? Io so tutto, cari cittatini e ho scoltate bene la voce dei popoli comungue e in tutte le coso abbiamo costatato con le nostre veramente coscienzie dall’anima e dal popolo... Vabbuò? E allora aqquesta dobbiamo ammirare prima innanzitutt’a il localo...che a noi ci ha dato quelli chi noi c’abbiamo verament’ saziato da me il primo...me rivè...mi rento veramento conto che sio questo localo...Vabben’? E spera ca tutti voi cari cittatini e como ca...e come anco lo sposo le mie nipote la mia sorella e il mio cognato che appettivamento restaranno loro tranguill’ e ffelicità nella loro coscienza...(Voce del popolo: "nuncia fazz cchiu) Cari amici veramenti è questo che ia diche idichiaro inanzitutto al popolo che veramente è una cosa buona e giusta...edover’ di ringraziare a coloro che gi è venut’ e ngiaospitat’ in questo locale...eh...sissignore...Cari amici vingrazia al popolo e io sono IL ZIO DELLO SPOSO e vingrazia lo sposo e il popolo di Contursi Terme di Palomonte e affettivamenti di Oliveti Cetro che noi siam’affettivemente fiere di rientrar nella nostra famiglia com a tutti EGUALE EGUAGLIANZA DEL POPOLO!

venerdì 8 febbraio 2008

Dovere dovere post mortem quid valere? Ma perché, in vitam?



4 mani possono farti perdere il senso del dovere.
Ma ti afferro io, dovere mio, e ti inchiodo, insieme a me, in questo muro. Che non ci spaventi la muffa, che non ci sotterri. Che non ci sconcerti il flaccido senso dell’inutile spreco di tempo. Escludiamo il pensiero. La volontà. La voglia. Il vulìo. Contempliamo il chiodo. Votiamo a lui questi giorni che per volontà altrui nessuno ci darà più indietro. Onoriamolo. Omaggiamolo con croci e pietre preziose. E intanto invochiamo una crepa. Un sussulto.
Un chè.

[…] avanzavamo lenti, senza ammutinamenti e il comandante é pazzo, e avanza nel peccato e il demone ch’é suo, adesso vuole mio e brinda con il sangue all’odio ci convince, che se é sua la barca che vince, dev’essere la mia […]

giovedì 7 febbraio 2008

Il giallo di Trocchia *




* così potrebbe titolarsi una nuova mai nuova puntata di “PortaPorta” ed avrebbe lo stesso risultato, lo stesso effetto annebbiante del chiacchiericcio di paese.
Ieri notte verso le 3 un’auto è andata a schiantarsi contro un muro. L’autista, una ragazza di 19 anni, è morta sul colpo. Potrebbe bastare questa breve tragistoria per rendere l’idea di una morte improvvisa ed inutile. Ma non basta. Il luogo dov’è avvenuto l’incidente si trova a metà strada tra casa mia e casa del Munaciello, è la strada che faccio tutte le volte che da casa mia vado a casa del Munaciello e viceversa, ed è la stessa strada che ieri sera il Nardi ed io abbiamo percorso per far ritorno da casa del Munaciello verso la una de la noche. Poche ore più tardi una macchina con una ragazza a bordo è andata a schiantarsi contro un muro. Assurdo. Assurdo, questo pensavo oggi pomeriggio mentre ripercorrevo quella stessa strada. È assurdo. Ma non basta. Perché il paese è piccolo e la gente mormora e una morte così assurda e improvvisa non va giù proprio a nessuno. E allora c’è già chi dice: è stata trovata sul sedile posteriore della macchina, nuda; la macchina era a tal punto accartocciata che è stato necessario l’intervento dei pompieri; la ragazza indossava una vestaglia senza neanche la biancheria intima sotto; la ragazza tornava da una festa e forse era drogata; l’hanno drogata; l’hanno ubriacata; la ragazza ha perso il controllo dell’auto perché in quel momento rispondeva ad un messaggio del fidanzato: i due si erano lasciati quella stessa sera. I tg, compreso quello regionale, tacciono… il
web da un’ulteriore versione dei fatti, un’altra età della ragazza, un’altra persona forse? Non ci è dato di sapere. Quello che si sa è che una ragazza ha perso la vita e che l’effetto “porta a porta” è devastante.

La speranza mia, poi, è che la ragazza non sia stata trovata nuda e morta a causa del solito animale, l'ennesimo, che in una notte di pieno inverno non ha trovato un buco da scoparsi. Il solito animale, l'ennesimo, che resterà anonimo e libero e che, anzi, potrebbe rislutare simpatico a qualche managgèr nel caso si riuscisse a scoprirne le generalità... questo significherebbe che l'effetto di quest'umana devastazione è "Porta a porta".

Intervista a Regina Bianchi, l'ultima Filumena



Il Munaciello ed io abbiamo avuto l'onore d'incontrare, solo via mail purtroppo, una donna di cui già vi ho parlato e riparlato, di cui vi ho mostrato viedo immagini pensieri e parole: Filumena Marturano. Il Munaciello ed io però stavolta abbiamo dato voce all'altra donna, quella che ha fatto sì che la prima, Filumena, non morisse più: Regina Bianchi.
Bando alle ciance: QUI c'è Regina e QUI e QUI C'è Filumena...
un' megli 'e n'ata!

* Ed ora in piedi.
Recitiamo insieme: Iddio Padre grazie per aver creato Libmagazine



martedì 5 febbraio 2008

Leggi tutto quello che c'è da leggere




LibMag
dove :


L sta per "Lotto per mille"

I sta per "Irina Palm"

B sta per "Battiato"

M sta per "Mughini"

A sta per "Andrew"

G sta per "Giuliani"


Aggiornamento

dove:


A sta per "Ayaan Hirshi Ali "

M sta per " Manuela Villa "

Eppoi come scrive il direttore:
occhi puntati su giovedì. Ci sarà qualcosa di irripetibile, ma solo per veri appassionati.

lunedì 4 febbraio 2008

"Due cuori nella tormenta mediatica" e lei non batte ciglio.. ma proprio perchè non può!


Non auguro una cippa ai piccioncini fosse solo per il fatto che li trovo disgustosamente mielosi, smielati, lenti, troppo lenti nei gesti, tanto che la Bruni è quasi paralitica, un legno ligneo è il di lei volto... e lui, "povero", brutto uomo è solo un presidente e sottolineo SOLO.

Adesso dicono: audite audite, la Bruni è incinta!

STIK!

Quando sarò incinta io, la bruna non farà una piega... anche perchè, come già ho scritto, il suo volto non glielo consente.


In Fede

L'ultima padrina


domenica 3 febbraio 2008

P.P.P.

Pier Paolo Pasolini
Il teatro
Orgia
1968


Orgia è un dramma teatrale in un prologo e sei episodi. Pasolini ne diresse la prima presso il Teatro Stabile di Torino, ma la rappresentazione raccolse derisione, o nel migliore dei casi indifferenza, di pubblico e critica. Il poeta dichiarò: "[un'esperienza] sbagliata per colpa mia perché ho tentato, appunto, di raggiungere con il teatro quel famoso decentramento che scavalcasse gli obblighi, ovvero le direzioni obbligate della cultura di massa. Ma per questo bisognerebbe decidere di dedicarsi al teatro, come dei pionieri, per tutta la vita, oppure è meglio rinunciare. […] Ho intuito che [al teatro] bisognava dedicarcisi una vita, altrimenti non vuol dire nulla".

I personaggi sono un uomo e una donna: nel quinto e ultimo episodio, un uomo e una ragazza che l'uomo porta casa sua e alla quale egli spiega:

[Una volta c'era mia moglie,
e c'erano i miei bambini.
Questa primavera se ne sono andati…
e non sono tornati più…
Nel prologo Pasolini fa dire all'uomo:
Sono morto da poco. Il mio corpo
penzola a una corda, stranamente vestito.
Sono dunque appena risuonate qui le mie ultime parole,
ossia: "C'è stato finalmente uno che ha fatto buon uso della
morte.]
________________________________________
Inizia a questo punto un flash-back durante il quale l'uomo dapprima definisce se stesso :

- Ecco dunque: quest'uomo che vi parla appeso alla corda,
con l'osso del collo spezzato è già freddo,
è stato quello che si dice un uomo come tutti gli altri.
[…]
È stato, con tutti gli altri, dalla parte del potere
[…]
Sì, io sono stato veramente libero e indipendente
perché ho accettato senza alcuna riserva
che ci fosse il potere, mi ci sono adattato,
con tutto il conformismo necessario, e, da uomo
normale, ho cercato di viverne la mia parte.
Non grandi cose: sono stato soltanto un medio borghese.
[…]
Ecco, io sono stato in vita un uomo Diverso:
questa è la ragione per cui mi sono chiesto
come ho potuto vivere in pace, dalla parte dell'ordine.
È semplice: nascondendo a me stesso e agli altri
la mia Diversità.
Essa non è mai stata esaminata, capita, accettata,
discussa, manipolata. […] -


Ripercorre quindi il proprio rapporto masochistico e violento con la moglie (la donna, nell'opera pasoliniana); la donna, infine, conclude così un lungo e drammatico monologo:

- C'è un fiume che scorre in una pianura, qui vicino.
La primavere rende la sua acqua torbida e quasi gialla
(mentre nei periodi di magra è azzurra, d'avorio
tra il cenere e il ruggine dei rami secchi).
Andrò sulle rive di quel fiume – con la luce
che disegna l'immensità… delle vite che passano
nel giorno…
Starò un momento su quella riva dei primi di giugno;
poi scomparirò, nell'acqua, resa, così, tragica
[…]
Ma non sarò sola, perché – prima ancora –
qui, dentro questa casa – nel silenzio
dei primi sonni – avrò guadagnato la stanza dei bambini.
Essi saranno dunque con me, a farmi compagnia.
Non saranno due compagni vivi, però, ma due compagni morti.
Infatti, prima di guadagnare la loro cameretta,
andrò a prendere un coltello, nella cucina, di qua.
Ed è quello che, muovendo i passi, mi accingo a fare. -

sabato 2 febbraio 2008

Ora Mistica

Ora mistica

Buio nel cimitero.
Gelo di marmo,
sagome di tombe,
loculi disadorni.
Erbetta, erbette.
Gira il custode
non gli sembra vero
di udire il chiacchierio
delle civette.
Lento e pesante il passo del custode:
cra, cra.
Si sente e riconosci quello.
Fiero, impettito e con le mani sode
chiude con due mandate quel cancello.
Ecco quel cubo grigio:è la sua casa.
Ora dorme pesante.
Ulula il vento.
Dorme il custode ignaro.
Dorme nella sua tomba di cemento.
S’incammina ed avanza Sergio Pròculo.
Stanco si ferma,
geme e di soppiatto
si china
e poggia il capo su di un loculo.
Un gufo veglia, ride una civetta.
E piove, piove.Il fiume s’è ingrossato.
Tatatatà!
Strombazza una saetta.
E uccide Sergio Pròculo,
chinato.

Ecco l’alba.
Ecco il sole.
Ecco il sereno.
Che vedo intorno al loculo?
Un pezzetto di camicia
un fazzoletto
un bottoncino
una scarpa slacciata
un pedalino
una matita rotta
un portachiavi
una tessera stinta:
non si capisce il nome.
Età: ventuno.
Altezza: un metro e ottanta.
Colorito: olivastro.
Disoccupato.

Luigi Strada da “Ditegli sempre di si”