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A CUOPPO CUPO POCO PEPE CAPE ...e... POCO PEPE CAPE A CUOPPO CUPO

lunedì 28 giugno 2010

DALL'AQUILA: Loro non scrivono voi fate girare

Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti, per conto di Sky. Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009.

Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto.

Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata.
Ammutolisce. Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere.

Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio.

E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio.

Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati. Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla.

Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo stato non versa ai cittadini senza casa, che si gestiscono da soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.

Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un'appartamento in via Giulia, a Roma. La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso. Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio o un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla
loro terra. Lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore.

E lei mi risponde, con la voce che le trema. " Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo."

Loro non scrivono voi fate girare
di:
Marzia- Marni Mazzavillani

venerdì 25 giugno 2010

QUESTO UOMO NO.


Contro lo stupido, ipocrita, diseducativo, violento machismo dilagante, segnalo qui ogni scritto, immagine, rappresentazione, disegno, spot, che racconta un tipo di uomo che non mi piace.
A insindacabile giudizio di un "normale" uomo etero quale io sono: Lorenzo Gasparrini.

giovedì 24 giugno 2010

‘Pe’ ‘n’ora ‘e bbene e tante d’amarezza … ’: Italia-Slovacchia, postcronaca civica


Ponticelli, 24 giugno 2010 ore 15.46
Tra un po’ si spegnerà ogni voce, solo qualche trumbettella beneaugurante … poi nulla più.
Metteranno a coricare i motorini, i nennilli dalle facce scure. Le ultime donne, sempre frettolose e mai stanche, abbandoneranno il campo – una la vedo, raccolta in preghiera- e per un’ora e più potranno non essere. Solo le più giovani osano i bar.
Gli uomini assalteranno ora i caffè, ora i divani, e per un’ora e più saranno, finalmente, sicuri di essere.

S’ode l’Inno.

Intorno solo un cane, un branco.
Un patetico con le scarpe rotte.
Un ubriaco che non sa più.

Chi solo un’ora fa gridava: “e ‘nce ne costa lacreme ‘sta vita, preoccupazioni, sogni e notti insonni” mo che fa?
Stringe al petto i sospiri di un amico, e nell’attesa sobbalza. E ogni sobbalzo è uno squillo di tromba e ogni squillo mille schiocchi di baci e un caffè.
Ma c’è calcio di punizione” … fragore di sedie e tutti in piedi.
All’insaputa s’alza un venticello fresco e con lui vortici di cartacce e mozziconi. Nessuno sgama. Perché, finalmente, nessuno più sa.
Nell’indifferenza generale mi muovo anch’io. Verso casa prima della fine. Inghiottita dall’attesa non sobbalzo … e ancora so.

mercoledì 23 giugno 2010

Massimo Fini: un guaio senza soluzioni

C’è un tal Massimo Fini - un giornalista, scrittore, drammaturgo e attore italiano, fa sapere Wikipedia - che da un po’ di mesi a questa parte ha iniziato una sua personalissima campagna anti-femminile o femminista -ancora non è chiaro-. Il mezzo del quale il giornalista si serve per dar voce ai suoi pensieri più biechi è L’AnteFatto, il blog de Il fatto quotidiano.

Il 19 giugno 2010 L’AnteFatto pubblica un articolo da titolo ‘Due al prezzo di uno’, firmato Massimo Fini. L’articolo sembra voler tentare una rapida e superficiale analisi delle conseguenze che l’emancipazione femminile e il femminismo avrebbe portato all’attuale menage familiare.

Se ne deduce che sia la donna stessa la principale vittima di questa rivoluzione sociale: ‘La donna è vittima di un’ulteriore fregatura. –scrive Fini- Perché deve fare un doppio lavoro, quello d’ufficio e quello di casa. Perché l’accudimento dei figli, nei primi mesi e anni, tocca pur sempre a lei, se li ha (l’Italia ha il più basso tasso di natalità al mondo). Così detta la Natura.’

Ma oltre a risentire di questo doppio carico di responsabilità, la donna dove anche faticare il doppio per trovare un uomo che se le sposi –o anche che se la scopi: ‘Conosco molte trentenni, spesso belle, colte, eleganti (fini no, la ragazza "fine" è scomparsa dall’Occidente) che fan una fatica boia a trovare un partner. Non per una scopata (anche per quella, gli uomini, di fronte all’aggressività femminile, stan diventando tutti finocchi), ma un uomo che dia loro la sicurezza e il senso di protezione di cui hanno bisogno.

lunedì 21 giugno 2010

Avviso Pub(bl)ico

Buone nuove per tutte le fanciulle prossime al matrimonio, nullatenenti, di età non superiore ai 30 e residenti nel Comune di Torre del Greco (NA).
Il Comune, infatti, ha deciso di “intervenire in favore di fanciulle bisognose residenti in questo Comune con la concessione di un premio maritaggio”. Concorrere al premio è facile, basta presentare istanza di ammissione al beneficio dal 07/06/2010 al 06/07/2010 corredandola della seguente documentazione.

1. Domanda in carta semplice
2. Attestazione ISEE
3. Attestato delle avvenute pubblicazioni rilasciate dall’Uff. Matrimonio
4. Certificato di buona condotta morale e civile dello sposo e della sposa
rilasciata dalla chiesa
5. Scambio di promessa di matrimonio rilasciata dalla chiesa
6. Atto notorio della sposa
7. Certificato di disoccupazione di tutti i componenti familiari
8. CERTIFICATO DI AVVENUTO MATRIMONIO
RILASCIATO DALLA CHIESA

Sorvoliamo sul certificato di buona condotta di cui nessuno può farsi artefice se non noi stessi, ma a me questo bando mi puzza: notate il maiuscolo-sottolineato (perchè non anche il grassetto!?!) di cui al punto 8? Notate quante volte ricorre la parola chiesa? Notate che nel bando non si chiarisce che le aspiranti debbano essere cristiane/cattoliche? Convenite, dunque, che il bando discrimina per sesso, per età, per condotta e per Credo?

venerdì 4 giugno 2010

SKA-P- "Enséñale tus dientes mujer"



Toda la vida aguantando un infierno conyugal
Su boca huele a ginebra y su cuerpo huele mal
Sigues pasando los días evadiendo la realidad
El miedo brilla en tus ojos, hoy te ha vuelto a golpear

No merece la pena, mujer, tu pasividad
No merece la pena, mujer, debes de actuar
No merece la pena, mujer, tu pasividad
No merece la pena, mujer, ármate

VIOLENCIA MACHISTA VIOLENCIA FASCISTA...[X2]

Como cada día, una nueva vejación
Como cada noche, una nueva violación
Palabras de amenaza que se pueden consumar
El miedo te enmudece, ya no puedes aguantarlo más
No, ni una más, no te dejes humillar
Abandónale, que se pudra en soledad.
Ven, sal de ahí, date una oportunidad
Rompe de una vez las cadenas, vuelve a la libertad

VIOLENCIA MACHISTA VIOLENCIA FASCISTA...[X2]

Fuiste a denunciarlo y aquí no ha pasado "na"
Nadie mueve un dedo en esta puta sociedad
Llorando te preguntas hasta cuándo va a durar
Conoces a ese cerdo y sabes que pronto se vengará
No, ni una más, no te dejes humillar
Abandónale, que se pudra en soledad.
Ven, sal de ahí, date una oportunidad
Rompe de una vez las cadenas, vuelve a la libertad

Al día siguiente la audiencia subió en todos los reality shows
Víctima de una terrible agresión su larga agonía acabó
Mientras la ley no te quiera escuchar y siga dormido ese juez
Mientras el mundo no quiera cambiar, autodefensa mujer, autofefensa mujer

DEFIÉNDETE, DEFIÉNDETE... [X2]

Si estás en la misma situación DEFIÉNDETE
Si ya no queda otra solución DEFIÉNDETE
Si alguien te trata de imponer DEFIÉNDETE
Enséñale tus dientes mujer.


Vedi anche:
"Ad un Male manifesto si può finalmente contrapporre un Bene indiscutibile, pena la messa al rogo"


Gallo vecchio fa buon brodo

Giugno 2009, fuorionda di Berlusconi a Bruxelles: "Lo sai che mi piacciono le minorenni".
Maggio 2010,
emendamento Pdl-Lega al ddl intercettazioni: "Niente arresto se la violenza sessuale verso i minori sia di 'minore entità'"

Per la depressione post partum niente ricovero coatto, meglio l'elettroshok!


CASSANO: «Sono contrario all’uso di cure coatte per la depressione post partum. Non c’è bisogno di arrivare a queste forme di intervento. Le donne accettano il ricovero se si spiega loro cosa rischiano.

giovedì 3 giugno 2010

SOSTIENIMI COSÌ, A SCATOLA CHIUSA

«Nessuna donna dovrà più abortire in Lombardia a causa delle difficoltà economiche»: così Roberto Formigoni, governatore della regione Lombardia, che ha pensato di erogare un bonus di 4.500 euro -250 euro mensili per 18 mesi- ad ogni donna che deciderà di non abortire pur vertendo in condizioni economiche svantaggiose. «Lo sforzo della Giunta – sottolinea Giulio Boscagli, assessore regionale alla famiglia- è tanto più significativo in quanto cade in un momento in cui la forte instabilità economica e sociale si può ripercuotere, più che in altri periodi, sulla scelta di molte donne di procrastinare o interrompere una gravidanza».

Iniziamo allora dalle scelte che molte donne sono costrette a procrastinare o interrompere in questo momento più che in altri, partendo dalla donna studente e arrivando alla donna madre senza dimenticare la donna lavoratrice.

Molte sono le donne –come molti sono anche gli uomini, ma giacché qui si finge di voler sposare la causa femminile, è bene concentrarsi solo su questa; dicevamo, molte sono le donne che per motivi economici sono costrette ad interrompere il proprio percorso di studi all’università se non alla fine delle scuole superiori. Tale scelta, converrete, non può non avere affetti sull’avvenire di colei che è costretta a piegarsi alle leggi del dio denaro: dalla scelta del lavoro -sempre più lontano dalle inclinazioni personali e sempre più asservito alle occasioni del momento-, al tenore di vita -che sarà proporzionale al lavoro che si è dovuto scegliere-, all’intera vita emotiva, costantemente minacciata dallo stato di frustrazione dato dal convivere con un lavoro del quale ci si è dovute accontentare.