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A CUOPPO CUPO POCO PEPE CAPE ...e... POCO PEPE CAPE A CUOPPO CUPO

domenica 29 novembre 2009

El "suicidio" moral de la humanidad al olvidar la ética para pasar a la "estética"... *



* via Barbara

sabato 28 novembre 2009

Leggere, bestemmiare, evaquare



Secondo gli studiosi se il vulcano si risveglia sarà un disastro. Il piano evacuazione appare insufficiente mentre le Istituzioni e la stessa opinione pubblica, in questi anni, hanno gravemente sottovalutato il pericolo.

Il rischio di un’eruzione del Vesuvio è molto alto e non bisogna mai abbassare la guardia”. Questo è stato l’allarme lanciato in occasione dell’ultimo convegno organizzato dall’Ordine dei Geologi della Campania. In particolare, secondo lo stesso presidente dell’Ordine, Francesco Russo: “La gente ha sottovalutato la pericolosità del caso e quando il Vesuvio esploderà, sarà uno scenario drammatico, nonostante la grande attenzione della Protezione Civile. Il vero dramma è che, nonostante il divieto di non abitare quella zona, la speculazione edilizia ha continuato a costruire sotto le pendici del vulcano. Tale situazione è evidente già guardando la montagna da lontano. Lo sguardo cade, purtroppo, su quelle abitazioni che, in caso di esplosione verrebbero spazzate via dalla lava e dai lapilli. Eliminate, annullate e cancellate, in un solo attimo tutte quelle vite annientate. Subito, perché, nonostante i piani di evacuazione, le costruzioni sono troppo vicine al cratere del Vesuvio”. Dal punto di vista scientifico, il Vesuvio è costantemente monitorato. L’Osservatorio vesuviano, in questi anni, ha installato una minuziosa rete di strumenti per il controllo dei parametri geofisici e geochimici oltre a quelli relativi alla sismicità, alle deformazioni e alle stesse emissioni di gas dal sottosuolo. Secondo lo studioso, chi ha davvero sottovalutato la pericolosità del Vesuvio sono state la politica e la stessa opinione pubblica. “Quando il Vesuvio esploderà – sostiene Russo – sarà uno scenario drammatico, nonostante la grande attenzione della Protezione Civile. Il vero dramma è che, nonostante il divieto di non abitare quella zona, la speculazione edilizia ha continuato a costruire sotto le pendici del vulcano. Tale situazione è evidente già guardando la montagna da lontano. Lo sguardo cade, purtroppo, su quelle abitazioni che, in caso di esplosione verrebbero spazzate via dalla lava e dai lapilli. Eliminate, annullate e cancellate, in un solo attimo tutte quelle vite annientate. Subito, perché, nonostante i piani di evacuazione, le costruzioni sono troppo vicine al cratere del Vesuvio”.

venerdì 27 novembre 2009

La gallina mastica e il gallo sputa



Il gallo senza le galline non può fare l'uomo
Ferma sto come il passero che fermo sta sull'erba voglio
NO vuol dire NO e SI vuol dire ZOCCOLA
Je m'en fous
Mastica e sputa



Su questi titoli viaggia la storia del mio blog, che pure ha cambiato piattaforma, ma è rimasto sempre uguale a se stesso. Il ché non è da consiserarsi un fatto positivo.
La storia umana è monotona e anche ogni singola storia lo è.
I primi tre titoli sono erba del mio fascio, o del mio giardino, se vogliamo; gli ultimi due sono di altri fasci e altri giardini ...molto più verdi del mio. Ogni fascio dice la sua, esprimendo ora un atteggiamento, ora un proposito, ora un comandamento, ora un consiglio.
I miei fasci, invece, sono categorici, sono affermazioni senza punto e a capo. Sono dadi tratti che non hanno neanche il coraggio di farsi comandamenti.
Ma è quello che questi fasci non dicono che andrebbe espresso. Espresso, elaborato, riveduto e corretto. Ogni pesiero spogliato del pensiero successivo che lo camuffa e lo devia; ogni parola privata di quella precedente che ne cambia il significato; ogni significato isolato e congelato; ogni sinonimo cassato, ed ad ogni colpo di gesso, un colpo di spazzola.
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Penziere Mieje

Penziere mieje, levàteve sti panne,
stracciàtev' 'a cammisa, e ascite annuro.
Si nun tenite n'abito sicuro,
tanta vestite che n'avit' 'a fa?

Menàteve spugliate mmiez' 'a via,
e si facite folla, cammenate.
Si sentite strillà, nun ve fermate:
nu penziero spugliato 'a folla fa.

Currite ncopp' 'a cimma 'e na muntagna,
e quanno 'e piede se sò cunzumate:
un'ànema e curaggio, e ve menate...
nzerrano ll'uocchie, primm' 'e ve menà!

Ca ve trovano annuro? Nun fa niente.
Ce sta sempe nu tizio canusciuto,
ca nun 'o ddice... ca rimmane muto...
e ca ve veste, primm' 'e v'atterrà.

mercoledì 25 novembre 2009

La redazione di YOUDEM ci ha fatto una ràzzia


da la redazione di YOUDEM: "alcuni dei tuoi video sono stati scelti per la programmazione di Youdem sul canale SKY 813, all'interno del programma SOCIAL - LA TV CHE SEI TU ed alcuni all'interno di PILLOLE DALLA RETE. "La Bomba", ad esempio, andrà in onda domani, giovedì 26 novembre alle ore 10.30 ed in replica alle 13.00 e alle 20.10".

Mi raccomando, sintonizziamoci tutti 'nzieme su SKY quand'è domani.
:D

25 novembre 2009: TREMATE, TREMATE!


25 novembre 2008, tornano le Farfalle *
" Patria Mercedes, Minerva Argentina e Antonia María Teresa Mirabal furono tre sorelle dominicane che si opposero alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. Le sorelle animarono un movimento democratico chiamato 14 di Giugno, che valse loro il soprannome di las mariposas (le farfalle). Il 25 novembre del 1960 Trujillo ordinò l’esecuzione delle tre donne: le sorelle furono sorprese a bordo della loro auto e condotte in una piantagione di canna da zucchero dove furono pugnalate e strangolate. L’episodio scosse profondamente l’opinione pubblica dominicana che, sfidando la censura, si ribellò alla dittatura; i tumulti portarono all’assassinio di Trujillo nel 1961. Dopo più di 30 anni, il 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Da allora ogni anno per un giorno all’anno, si mobilitano associazioni politiche e non, enti locali, centri antiviolenza, insieme a donne e uomini di tutto il mondo in memoria delle donne vittima di violenza e in difesa di quelle, le mosche bianche potremmo definirle, che pur non avendo subito violenze restano comunque a rischio dal momento che, oggi più che mai, la vita di una donna è considerata, troppo spesso, al pari di un mucchio di foglie secche in un cortile desolato d’autunno.

I Dati: il 21 febbraio 2007 l’Istat ha presentato i risultati di un’indagine interamente dedicata alle donne vittime di violenze fisiche, psicologiche o sessuali. Su un campione di 25 mila donne tra i 16 e 70 anni, intervistate tra gennaio e ottobre 2006, è emerso quanto segue:
per quanto riguarda la violenza domestica sono 6 milioni 743 mila le donne vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita; 5 milioni di donne hanno subito violenze sessuali; 3 milioni 961 mila violenze fisiche; circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri.
Solo il 18,2% delle donne considera la violenza subita in famiglia un reato, per il 44% è stato qualcosa di sbagliato e per il 36% qualcosa che è accaduto, difatti, nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate: il sommerso è elevatissimo e raggiunge circa il 96% delle violenze da un estraneo e il 93% di quelle da parte del partner, il 91,6% per i casi di stupro.
I partner sono i responsabili anche della maggior parte degli stupri: il 69,7% dei quali è opera di partner, il 17,4% di un conoscente, il 6,2% è opera di estranei.
7 milioni 134 mila donne hanno subito o subiscono violenza psicologica;
1 milione 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni;
674 mila donne hanno subito violenze ripetute da partner e avevano figli al momento della violenza.

Il quadro si presenta nero, tanto da far sospettare che il mondo non sia un posto così sicuro dove metter radici. La lotta per la parità dei diritti sembra destinata a trasformarsi velocemente in lotta per la sopravvivenza di genere; il buon vecchio focolaio, che vive solo nei ricordi dei più fortunati, ci appare oggi come una riuscitissima trovata pubblicitaria utile a convincerci che è nel biscotto mattutino il segreto della felicità. Ma la realtà è ben più feroce e non cela nel biscotto alcun segreto. "

* da Libmagazine del 25/11/08


25 novembre 2009 *
«La conferenza su questo tema tenuta a Roma in occasione del G8 ha fornito dati che valutano in più di 140 milioni le donne vittime di violenze di ogni tipo. Matrimoni forzati che coinvolgono anche bambine, mutilazioni genitali, stupri generalizzati in contesti di guerra non devono apparirci lontani e a noi estranei».

Violenza di massa *
Israele, nel 2007 il fotografo Adi Barkan assite alla morte per anoressia della modella Hila Elmalich, da qui l'esogenza di dar vita ad una campagna nazionale contro l'"utilizzo" delle modelle magrissime, nonchè la decisione di non fotografare più modelle la cui massa corporea risulti al di sotto di 19.
Insieme ad Hila:


martedì 24 novembre 2009

HOTEL BOOMERANG: ITALIANI SOTTO CHOC


Qualche giorno fa, su Facebook ha preso a girare questo video*. Io stessa l'ho guardato e condiviso senza riportare danni. E così è stato per tutti quelli che, dopo averlo guardato, lo hanno anche condiviso. Eppure lo choc c'è stato, qualcuno si è stentito 'urtato' nella propria sensibilità.
Il video è duro, crudo e crudele. Le immagini sono 'violente' e gli intervistati non si censurano: una ragazza si confida e poi si buca. In sottofondo nessuna nota triste, nessun commento strazia cuorì, nessuna morale alla fine del 'servizio'. Solo la verità, nient'altro che la verità.
Com'è assurdo che sia, noi umani non siamo abituati a fare i con la realtà così come essa è, dobbiamo aggiustarcela prima, poetizzarla, romanzarla, sì da poterla considerare frutto di una qualche fantasia più che conseguenza diretta del tanto discusso libero arbitrio. E' da quest'insana esigenza che nasce lo choc.




*non cliccare se si crede in Dio

venerdì 20 novembre 2009

Arìdànghètè: Donatella Papi non solo parla, ma scrive pure!


Premessa:

Non guardo quasi mai la tivvì del pomeriggio. Non guardo mai 'L'Italia sul 2'. Eppure, destino vuole, che oggi, ad una certa ora, dopo un maldestro zapping io mi sintonizzi su un certo canale, popolarmente conosciuto come RAI2. Su quel dato canale, a quella certa ora, mi imbatto in un' ignobil sognora apparentemente sana di mente. Poi leggo il sottotitolo in sovraimpressione 'sposerò Izzo'.
Codesta straparla commossa dell' innocenza del giovane Izzo - uno degli autori della strage del Circeo e quant'altro che mai ha avuto l'ardire di dichiararsi innocente-. 'Ho le prove' dice 'ma ora non posso parlare, vi dico tutto domani'.
In studio ci si indigna, si smentisce e ci si dissocia da ogni respiro emesso dall'ignobil'. Poi un collegamento telefonico: è Letizia Lopez, sorella di Rosaria Lopez. Ha la voce rotta dal pianto e dalla rabbia. Intanto alcuni degli invitati lasciano lo studio.
Costei è dunque convinta dell' innocenza di Izzo, ha le prove e si batterà per far riaprire i processi. Domani potremo leggere queste prove direttamente sul muro del palazzo dove stabilmente dimora la signorina.
Dopo aver assistito a quanto sovrascritto, ho sentito come un impulso irrefrenabile di farmi giustizia da sola. Poi ho desitito, ma ho iniziato a ricercare ossessivamente notizie su di questa qui. E qui si apre il capitolo.


CAPITOLO §
Dopo un'estenuante ricerca tra web, news, pagine in italiano, gruppi, maps e video, finalmente trovo una traccia che mi conferma che l'esistenza della Papi è iniziata prima dell'annuncio delle sue nozze.
Si tratta di un aricolo pubblicato su cominciaitalia in data 24/ott/2008. L'articolo titola:

Saviano, la criminalità si cambia anche con l'amore
di Donatella Papi

-e già da qui si poteva intuire il tristo destino toccatole in sorte-

"Non mi piace Roberto Saviano. Non mi piace il suo sguardo. E' sinistro, basso, traverso...da arcidiacono. [...] Saviano e' uno dei quei giovanotti rampanti della nostra dis-informazione che non rischiano un baffo, sono stati costruiti nei retrobottega dei giornali e di certi partiti, fanno torcere i parenti di tanti giornalisti caduti. " [...] "Quelli di Scandiano sono stati forse gli unici che hanno combattuto contro i Bassolino e per questo li hanno puniti. Il potere non perdona. Bisognava ristabilire l"odio contro i clan e rimetterli al centro dell'attenzione italiana e internazionale. Lo hanno fatto e ci sono riusciti.
E' nato cosi' il mito di Gomorra. La politica colpevole ha ritirato la mano nell'ombra, i clan sono saliti alla ribalta. Saviano ha svolto la trama. Ora gli raccolgono le firme, ci sono quattro o cinque Nobel che si sperticano, sui giornali soprattutto di sinistra si finge l'acclamazione globale, perche' quello che e' successo a Napoli e in Campania venga seppellito sotto il clamore della lotta ai Casalesi. Qualche Casalese ci godra' pure di essere come Al Pacino. Ma i piu' sono inferociti. Io li capisco. E li difendo da questo indegno utilizzo politico.
"

Eccola qui, la paladina delle cause ignobili che si batte in difesa del cattivo seppellendo il buono sotto un cumulo di sciocchezze infamanti. Eccola inveire contro un tizio qualunque che senza mezzucci è riuscito ad avere visibilità, successo, fama, pubblicità, pur sacrificando definitivamente la sua quiete. E lei lo inzozza sperando di innescare la polemica per godere di qualche pagina di giornale e qualche ospitata da zio Bruno.
Povera Papi, manco si è accorta che dalla descrizione che ne fa, Saviano sarebbe stato proprio un ottimo partito.

ANGELO IZZO E' SOLO UN' ANIMA INNOCENTE



Domani, Donatella Papi ci fornirà le prove dell' INNOCENZA di Angelo Izzo.
Delitti di droga e ideologia, omicidi politici, assassinii di mafia. Izzo è innocente e la sua innocenza è morale, la sua anima è innocente.
A Izzo e alla sua anima va tutta la mi solidarietà.

Sicuri da MORIRE



FAI CASINO


DA METILPARABEN


giovedì 19 novembre 2009

DA DONNA A DONNA: elucubrazioni di una suora



Oggi mi sono trovata a scambiare quattro chiacchiere ingenue con una suora, e, mentre si discorreva sul per come e il per quando un'anziana donna è stata tolta all'affetto dei suoi cari proprio quando nessuno più se l'aspettava, il discorso ci è scivolato sul divorzio. Eggià perchè l'anziana donna aveva 5 figli, 3 dei quali separati: uno ha lasciato la moglie con 5 figli e si è messo con un'altra molto giovane e ci ha fatto pure un'altra figlia; un altro si è solo pacificamente separato; e l'ultima, povera figlia, dopo la separazione si è 'fidanzata' con un vedovo già dotato di figli e vive solo nell'attesa che questo se la sposi. Ora, la discrezione della persona suora è cosa risaputa, dunque tralascio i particolari più piccanti che hanno portato ognuno di questi figli di buona anziana donna a convolare a giusto divorzio.

La posizione della suora circa l'annoso problema non era delle più rigide: ella conveniva che ci sono casi in cui l'ostinarsi a rimanere insieme è cosa dannosa, sia per i genitori che per i figli e che, data la leggerezza con cui ci si appropinqua oggi al matrimonio, in certi casi è meglio non sposarsi affatto e rimanere nel limbo - così mi ha definito la convivenza; ma, soprattutto, ci siamo trovate concordi sul fatto che non tanto il divorzio in sé, quanto l’aver imparato il coraggio di lasciare un marito 'pericoloso', ha aiutato ogni donna a comprendere che il fatto di essere nata donna non era da considerarsi un elemento a carico .
Sta bene, siamo d'accordo, non obietto, anzi, ti stringo pure la mano.
Poi però, forse presa e persa nell'intimità del discorso, la suora mi scivola su una buccia d'uva e capitombola: "Certo che una volta non era così. Non sai che donne che avevamo noi! Loro sopportavano di tutto, maltrattamenti, botte, ed erano sempre felici e contente ... ".

Non oso immaginare l’allegrezza, i pianti di gioia ogni qual volta il marito di ognuna di queste donne faceva ritorno a casa. Non voglio immaginarmi niente, non inveisco, non insisto. Lascio la suora alle sue elucubrazioni e invito tutti a rileggere il post precedente … affinché non vengano mai più a toccarci gioie del genere.



Emma Shapplin - Spente le Stelle


TESTO VIDEO

DA UOMO A UOMO

da la LETTERA DI MASCHILEPLURALE ALLE DONNE IN OCCASIONE DEL 25 NOVEMBRE

[...]
L’associazione maschile plurale e la rete nazionale di gruppi di uomini impegnati non solo contro la violenza ma per la costruzione di una critica dei modelli dominanti di “virilità” hanno deciso di proporre un’iniziativa nazionale a Roma. Vi scriviamo per spiegarvi il senso della nostra iniziativa e per riflettere insieme sulle forme di relazione che possiamo costruire tra i nostri percorsi per nella loro disparità di dimensione e visibilità.

Abbiamo deciso, come uomini, che fosse ormai necessario assumerci la responsabilità e al tempo stesso la libertà di prendere un’iniziativa in autonomia che non si limitasse alla firma di un appello ma che vedesse la costruzione di uno spazio collettivo, di una pratica visibile che mettesse in gioco i corpi, che costruisse relazioni nuove.

Negli anni scorsi c’è stata spesso una discussione sull’opportunità di una presenza degli uomini alle mobilitazioni delle donne. Non vogliamo entrare nel merito di questa discussione né liquidarla condividendo la sua complessità. Diciamo solo che vogliamo evitare che focalizzi le nostre energie e la nostra attenzione.

Anche per questo abbiamo deciso di offrire e proporre agli uomini che vogliano esprimere il loro desiderio di cambiamento uno spazio e un percorso autonomo proponendo un’iniziativa costruita e pensata da noi ma, ovviamente, aperta alle donne e a tutte le soggettività impegnate nella critica alle forme dominanti di costruzione delle identità di genere e relazioni gerarchiche tra i sessi. Vorremmo che la preparazione della giornata del 21 novembre a Roma fosse occasione per un percorso di confronto, con la molteplicità delle esperienze del femminismo italiano e del movimento lgbt. Vi chiediamo di costruire insieme sia la presenza e la comunicazione nella piazza che l’organizzazione di incontri preparatori nelle città.

Il nostro impegno, la nostra pratica non sono per noi un mero gesto di solidarietà o di assunzione di responsabilità. Non crediamo di tratti di “questioni di donne”. Al centro, per noi c’è una questione maschile su cui è necessaria una parola e una pratica maschile pubbliche.

[...]

mercoledì 18 novembre 2009

LA 'NUOVA' DESTRA - 1992


BRUCIA LA TERRA




Brucia la luna n'cielu
E ju bruciu d'amuri
Focu ca si cunsuma
Focu lu me cori

L'anima chianci
Addulurata

Nun si da paci
Ma cchi mala nuttata

Lu tempu passa
Ma nun agghiorna
Non c'e mai suli
Si idda nun torna

Brucia la terra mia
E abbrucia lu me cori
Cchi siti d'acqua idda
E ju siti d'amuri

A cu la cantu
La me canzuni

Si no c'e nuddu
Ca s'a affacia
A lu barcuni

Brucia la luna n'cielu
E ju bruciu d'amuri
Focu ca si consuma
Focu lu me cori

L'anima chianci
Addulurata

Non si da paci
Ma cchi mala nuttata

A cu la cantu
La me canzuni

Si no c'e nuddu
Ca s'a affacia
A lu barcuni

A cu la cantu
La me canzuni

Si no c'e nuddu
Ca s'a affacia
A lu barcuni

martedì 17 novembre 2009

DONNE DI CUORI: scegli la copertina del nuovo libro di Vespa Bruno


Dal Munaciello trovi "10 copertine fra le quali potrai scegliere la tua perferita a mezzo sondaggio. Clicca su ciascuna immagine per notare i particolari e infine, nel riquadro del sondaggio posto nella barra laterale a destra, spunta l'opzione (o le opzioni) corrispondente alla tua scelta.

Non lasciarti fuggire questa meravigliosa opportunità: partecipa. E' un pò anche la logica delle primarie, dei sondaggi del cavaliere, delle inchieste di mercato: la merce, pur non mutando sostanza, può assumere forme diverse a seconda dei gusti del potenziale acquirente. Ebbene, oggi a potenziare la potenza dell'acquirente ci sei tu. Lubrifica assieme a noi! Vota!"

lunedì 16 novembre 2009

IL SONDAGGIONE DEL MUNACIELLO: SCEGLI LA COPERTINA DEL NUOVO LIBRO DI ZIO BRUNO


Dal Munaciello trovi "10 copertine fra le quali potrai scegliere la tua perferita a mezzo sondaggio. Clicca su ciascuna immagine per notare i particolari e infine, nel riquadro del sondaggio posto nella barra laterale a destra, spunta l'opzione (o le opzioni) corrispondente alla tua scelta.
Non lasciarti fuggire questa meravigliosa opportunità: partecipa. E' un pò anche la logica delle primarie, dei sondaggi del cavaliere, delle inchieste di mercato: la merce, pur non mutando sostanza, può assumere forme diverse a seconda dei gusti del potenziale acquirente. Ebbene, oggi a potenziare la potenza dell'acquirente ci sei tu. Lubrifica assieme a noi! Vota
!"

PER I FaceBooKStieri, il SONDAGGIONE è anche QUI.

A NAPOLI SI MOLTIPLICANO GLI ARRESTI E SI QUINTUPLICANO GLI ARRESTANDI


NELL'ULTIMA SETTIMANA HO SAPUTO DI: 4 TENTATIVI DI RAPINA IN CASA, 1 RAPINA IN CASA, 2 TENTATIVI DI FURTO D'AUTO, UNA RAPINA IN PIENA REGOLA CON TANTO DI PERCOSSE. LE RAPINE DI NOTTE, TRA LE 3 E LE 4.30 DEL MATTINO; I FURTI D'AUTO IN PIENO GIORNO, IN ZONE TRAFFICATE.
TRA AMICI ED AMICI DI AMICI, QUASI LA META' DELLE PERSONE CHE CONOSCO, OGGI HANNO PROBLEMI AD USCIRE DI CASA, PROBLEMI A LASCIARE LA CASA INCUSTODITA, PAURA DI GIRARE DA SOLI IN MACCHINA. QUI DA NOI IL FILO E' TESO E TENDE A TENDERSI SEMPRE DI PIU': PIU' NE ARRESTANO, PIU' CHI RESTA FUORI HA BISOGNO DEI SOLDI PER PAGARE GLI AVVOCATI E LE FAMIGLIE RIMASTE 'SCOPERTE'. PIU' NE ARRESTANO PIU' CHI RESTA FUORI PERSEVERA, SI ACCANISCE, QUASI COME IN UNA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA. PIU' NE ARRESTANO MENO SI PORTA ALLA CONOSCENZA DI TUTTI COSA COMPORTA OGNI ARRESTO.
I TENTATIVI DI RAPINA IN CASA E QUELLI DELLE AUTO, NON E' STATO POSSIBILE NEANCHE DENUNCIARLI: "SOLO UNA SEGNALAZIONE, PERCHE'-D'ALTRONDE- NON HANNO FATTO NIENTE". DUNQUE FINCHE' NON CI SCAPPA IL MORTO I TITOLONI TACCIONO E I MILITARI ABBOZZANO.

domenica 15 novembre 2009

NUN TE SCURDA'


‘E ssentevo quanno ero figliola, ‘o cchiammavano ammore
chellu fuoco ca te nasce 'm pietto e ca maje se ne more
‘e ccumpagne parlavano zitto ‘e sta cosa scurnosa
ca na femmena ‘a fa sulamente ‘o mumento ca sposa.

E pure si sposa nun songo stata maje
saccio comme volle ‘o sanghe e ‘o core sbatte forte assaje
quanno ‘a voce d’a passione chiamma a te,
quanno zitto int’ ‘a na recchia tu te siente ‘e murmulià:

nun te scurda’
nun te scurda’
nun te scurda’
pecchè sta vita se ne va
nun te scurda’
maje ‘e te

nun te scurda’
nun te scurda’
nun t’ ’o scurda’
pecchè si no che campe a fa’
nun te scurda’ ‘e te maje.

E tant' è ll'ammore ca ’a sciorta m’a miso int’ ’e mmane
ca ‘o vvengo e ‘a ggente pe’ chesto me chiamma puttana
nun’aggio maje saputo sta’ carcerata int’ ‘a casa
e n'ommo ca capeva chesto nun l'aggio truvato.

A chi me schifa dico vuo’ vede’
ca ‘o cuorpo tu t’ ‘o vinne comme a me
nun me suppuorte e chest’ ‘o ssaccio già
ie songo ‘o specchio addò nun te vulisse maje guarda’.

Nun te scurda’
nun te scurda’
nun t’ ’o scurda’
pecchè si no che campe a fa’
nun te scurda’ ‘e te, maje.


Mamma, puttana o brutta copia ’e n’ommo
chest’è na femmena int’ ‘a chesta parte ‘e munno
ca quanno nasce a cchesto è destinata
e si ‘a cummanna ‘o core d’ ‘a ggente è cundannata.

Mamma, puttana o brutta copia ‘e n’ommo
avesse voluto ‘e cchiù int’ ‘a chesta parte ‘e munno
apprezzata no p’ ‘e mascule sgravate,
no p’ ‘e chisto cuorpo bello,
no p’ ‘e mazzate che aggio dato
sulamente pecchè femmena so’ stata
e nu catenaccio ‘o core nun me l’aggio maje nzerrato
sulamente pecchè femmena so’ stata
sulamente femmena...

Nun te scurda’
nun te scurda’
nun te scurda’
pecchè sta vita se ne va
nun te scurda’
maje ‘e te

nun te scurda’
nun te scurda’
nun t’ ’o scurda’
pecchè si no che campe a fa’
nun te scurda’ ‘e te maje.

venerdì 6 novembre 2009

LO STUPRO DI MONTALTO CONTINUA SU FACEBOOK. CON RAPELAY ISTRUZIONI PER L'ABUSO.


Lo stupro di Monatalto continua su Facebook, sia nei gruppi che si sono aperti a sostegno di Marinella, sia in quelli -molti dei quali già chiusi- dove si invitano tutti i masculi degni di questo nome ad unirsi allo stupro, a mettersi in fila come disse Nonno Arzillo. A dirla tutta ogni stupro, non solo quello di Montalto, rivive grazie alla creazione di questi gruppi: quello di Capodanno, quello di Guidonia, quello della Caffarella, quello di Albuzzano ... fino a quelli virtuali e ripetuti di cui puoi farti artefice grazie ad un videogioco, Repelay. Un simulatore di stupri del quale non riesco ad immaginare l'utilità, dal momento che i Nostri anche senza suggerimenti o spunti o istruzioni per l'abuso sono sempre riusciti a muoversi più che bene.
La trama è più che banale e, a dire del recensore, pure abbastanza noiosa:
"[...] il protagonista è un maniaco che mette gli occhi su una famiglia composta interamente da donne e più precisamente da una madre e le sue due figlie, una delle quali minorenne. Quest’ultima è proprio la prima che prenderete di mira: fermo restando che la trama è risibile (oltre che poco comprensibile essendo interamente in giapponese, a meno che non usiate la patch traduttiva) e che ha inoltre una sua funzione ai fini dell’espansione del gameplay (in pratica una volta finito il gioco vengono attivate altre modalità poiché i personaggi oggetto del vostro interesse diventeranno delle schiave che faranno tutto quello che vorrete), le situazioni che vi si presenteranno con il primo personaggio saranno le medesime anche con i rimanenti. [...] S’inizia alla stazione ferroviaria, dove è possibile zoomare sulla ragazza e alzarle la gonna, si prosegue sul treno dove iniziano le molestie (che brutta parola, ma non possiamo fare a meno di usarla per la comprensione delle meccanica di gioco) e si finisce in uno scenario al chiuso o all’aperto dove si svolge la fase più hard di Rapelay.
Entrando nei particolari, la sequenza a bordo del treno è breve ma molto interattiva: si può toccare la ragazza quasi ovunque (zone “interessanti” comprese) e svolgere diverse azioni concatenate che prima o poi vengono interrotte dalla vittima. L’obbiettivo in questo livello è quello di eccitare e svestire il più possibile il personaggio, dopodichè si passa alla sequenza successiva. In quest’ultima fase avviene la violenza vera e propria, abbastanza impressionante per il realismo con cui avviene, gemiti e pianti della ragazza compresi; l’interazione non è molto alta ma ci sono diverse opzioni per far pronuciare diverse frasi al protagonista e per concludere in vario modo il rapporto sessuale. Conclusa la prima parte si accede alle altre due restanti che si svolgono in maniera del tutto identica. [...] Completato lo story mode, viene fornito un save date che permette di accedere all’H Mode, la modalità più interattiva di tutto il gioco. Qui potete fare tutto, ma proprio tutto, con le ragazze: potete decidere di fare sesso con uno, due o tutti i personaggi disponibili, sesso di gruppo con una donna e più uomini; scegliere lo scenario e le donne che vorrete. Una volta fatte le scelte che anticipano la modalità vera e propria, sarete liberi di comportarvi e di fare quello che vorrete. [...]
Altra interessante modalità è l’Edit, che consente di creare una sorta di filmato decidendo quali scene e situazioni includere, ma non essendo interattiva vi stuferà presto."

Gemiti e lacrime compresi.
UFF CHE NOIA. QUANTO SONO BANALI 'STI GIAPPONESI.

mercoledì 4 novembre 2009

Fortunatamente ce sta chi ce penza



" MARKETING “CREATIVO”
Devono averla pensata così alCs&D (Centro distribuzione e servizi) di Villacidro, Cagliari, cui fanno capo decine di supermercati in tutta la Sardegna, tra cui le catene dei marchi Despar e Sigma. È qui che è stato organizzato il concorso regionale partito il primo novembre e in vigore fino ad ottobre 2010. In palio 4 posti di lavoro al mese, per un anno: 48 in tutto.Come cassiere, commesso, magazziniere, addetto al banco gastronomia, o anche negli uffici interni del Cs&D, questo si valuterà poi, a seconda delle esigenze e delle opportunità. Il regolamento è semplice: si entra in uno dei supermercati di cui sopra, si fa una spesa per un minimo di 30 euro, si ha in cambio una cartolina da compilare e imbucare in un’apposita urna (con 60 euro di spesa cartoline e possibilità raddoppiano, con 90 triplicano, e così via), che ogni fine mese verrà aperta alla presenza di un notaio per estrarne i quattro vincitori. A loro (o a chi loro segnaleranno, unico vincolo è l’età, 32 anni al massimo) verrà stipulato un «contratto di inserimento», settore commercio, a tempo determinato per 12 mesi. Un primo passo verso il mitico posto fisso."

L'espressione 'contratto di inserimento' mi suona fessa. L'espressione 'mitico posto fisso' mi suona comica. L'espressione 'a tempo determinato' mi suona ovvia.
Tutto il resto mi suona assurdo e mortificante e mi offre anche lo spunto per due domande, anch'esse ovvie:
1) ma il Cs&D i soldi per assumere 4 persone ce li ha?
2) ma il Cs&D ha i 4 posti vacanti di cui sopra?
Mettiamo per assurdo che la risposta sia SI! per entrambe le domande. Va da sé che: il Cs&D ha i soldi e la possibilità di assumere 4 persone e non lo fa, anzi, ci monta su una lotteria da pagliacci, per pagliacci ma che, bedate bene: <Non costa nulla ed è utile>.
Per l'appunto.
"Utile"?
Vabè, utile lo sarebbe anche una normale assunzione. Non ci piove.
Il fatto poi che con 30 euro di spesa ti spetti un biglietto, con 60 euro due e con 90 euro tre, non fa di quei 30 euro l'effettivo prezzo di un biglietto. Solo un caso. Come solo grazie ad un caso puoi trovare una fatica oggi, senza farti prima zimbello di un amica del direttore generale di Cs&D nonchè vicedirettore di Sigma, Antonello Basciu.

martedì 3 novembre 2009

LA MIA SEMBRA ESSERE LA GENERAZIONE MANCATA, MANCANTE, MANCHEVOLE

E invece è solo una generazione qualunque, destinata a sopravvivere a forza di capate nei relativi muri:
"Il 15 ottobre il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, parlando alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha spiegato che la riduzione occupazionale realtiva ai nuclei familiari, registrata nel secondo trimestre (556 mila), è dovuta soprattutto ai "figli" e ha interessato 404 mila persone. A confronto con loro, rischiano di sembrare pochi persino i 152 mila posti perduti dai genitori.
[...]
A giugno dell'anno scorso, tra quelli che hanno tra 25 e 34 anni, che in Italia sono ancora costretti ad essere "figli", l'8,7 per cento non aveva un impiego. Oggi sono il 10,1 per cento.
[...]
La maggioranza degli italiani, dice il Rapporto Italia 2009 di Eurispes, è convinto che le misure legislative adottate nell'ultimo decennio abbiano peggiorato le possibilità occupazionali dei giovani. Ora le imprese hanno ridotto drasticamente le nuove assunzioni indirizzate a loro. Hanno tagliato le collaborazioni e, quando li assumono, li impiegano con mansioni e condizioni economiche sempre meno gratificanti. Emarginati e relegati a ruoli eternamente precari anche nella ricerca universitaria, non sorprende che i laureati italiani - come confermano i recentissimi risultati dell'indagine europea realizzata da un istituto di ricerca di Berlino - siano purtroppo quelli che in tutta Europa credono meno alla possibilità di realizzare se stessi nel mondo del lavoro
" *

Io sono tra quelli che hanno tra i 25 e i 34 anni, che sono laureati e costretti ad essere "figli" perchè emarginati e rilegati a ruoli eternamente precari, con mansioni e condizioni economiche sempre più mortificanti (...altro che poco gratificanti!). Ne consegue la mia convinzione di non avere alcuna possibilità di realizzazione nel mondo del lavoro, a meno che ...
A meno che non mi si dia la possibilità di vivere dignitosamente pur lavorando solo per 10 ore la settimana, guadagnando 7.50centesimidieuro l'orde/l'ora. *-solo fino a Giugno, poi torno a ricamar bottoni. E m'è annata pure bene!-
A meno che non mi si assicuri che in caso di malattia e/o infortunio percepisca ugualmente uno stipendio.
A meno che non mi si dia uno stipendio di accompagnamento allo stipendio stesso.
A meno che non mi si conceda una casa nella quale non pagare le bollette non comporti conseguenza alcuna.
A meno che non mi si regali almeno l'illusione che tutto questo mi farà degna di ricevere, un lontano dì, l'agognata pensione.

Ma c'è ancora un altro aspetto da considerare, un aspetto che, guardando solo nel mio libro, la fa da ciliegina sulla torta:
il mio impiego si svolge in una scuola. In una scuola a Napoli. Napoli, la città più colpita da tutto, ma, ultimamente, la città più colpita dalla nuova influenza.
Capite? Napoli/scuola/nuova influenza?
Questo trinomio ha la strada già segnata: a Napoli, a causa del picco della nuova influenza, chiuderanno le scuole -Alcune sono già state chiuse. E che sia per una sola settimana o per un mese e più non fa differenza, il mio libro (paga) non m'appaga, ma langue e chiagne.
E' psicosi. E io mi sento tanto psicotica.

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BERLUSCONI: AN ITALIAN PARANOIA
video munaciello
http://www.munaciell.blogspot.com/

domenica 1 novembre 2009

Vergine santa...scanza 'e figlie 'e mamma!



<<'O mare fa paura>>
Accussì dice 'a ggente
guardanno 'o mare calmo,
calmo cumme na tavula.
E dice 'o stesso pure
dint' 'e gghiurnate 'e vierno
quanno 'o mare
s'aiza,
e l'onne saglieno
primm' a palazz' 'e casa
e pò a muntagne.
Vergine santa...
scanza 'e figlie 'e mamma!

Certo,
pè chi se trova
cu nu mare ntempesta
e perde 'a vita,
fa pena.
E ssongo 'o primmo
a penzà 'ncapo a me:
"Che brutta morte ha fatto
'stu pover'ommo,
e che mumento triste c'ha passato".
Ma nun è muorto acciso.
È muorto a mmare.
'O mare nun accide.
'O mare è mmare,
e nun 'o sape ca te fa paura.

Io quanno 'o sento...
specialmente 'e notte
quanno vatte 'a scugliera
e caccia 'e mmane...
migliara 'e mane
e braccia
e ggamme
e spalle...
arraggiuso cumm'è
nun se ne mporta
ca c' 'e straccia 'a scugliera
e vveco ca s' 'e ttira
e se schiaffea
e caparbio,
mperruso,
cucciuto,
'e ccaccia n'ata vota
e s'aiuta c' 'a capa
'e spalle
'e bracce
ch' 'e piede
e cu 'e ddenoccie
e ride
e chiagne
pecché vulesse 'o spazio pè sfucà...

Io quanno 'o sento,
specialmente 'e notte,
cumme stevo dicenno,
nun è ca dico:
<<'O mare fa paura>>,
ma dico:
<<'O mare sta facenno 'o mare>>.


E.De Filippo
1968