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martedì 20 luglio 2010
venerdì 9 luglio 2010
libero.it, quando il bavaglio ha un senso
Oggi ad esempio molte mie non curiosità sono state soddisfatte: qual è la gieffina più bella? Quanto costa la bellezza? Esiste il comfort per tutte le tasche? Che ha deciso Marika Fruscio, si spoglia o no?
Queste alcune delle news in homepage. Clicco e leggo tutti i culi nudi disponibili, prima di addentrarmi nella sezione ‘Donna’.
Consciamente so che non troverocci nemmanco una riga che parli di donne, ma l’inconscio, si sa, …
Così mi si presenta la home:
1) Sesso e figuracce: il bon-ton a letto
2) Tutti i trucchi per imparare a vestirsi bene – cioè per imparare a sembrare più magre
3) Segreti molto intimi: tutto sulla vagina, dal ph alla clamidia, dal punto G alle misure (interne)
4) Tutta liscia anche lì. Depilazione totale
e infine, se proprio non si è riuscite a mettere in pratica quanto contenuto negli articoli propostiti:
5) Un aiuto per divorziare
Ma non è tutto. L’essere donna, infatti, non è mica solo corpo. No. Infatti l’essere donna comprende mille e mille sfaccettature chee il sito di libero cerca, generosamente, di evidenziare tutte.
Passiamo alla sezione ‘UnoDueTrend’:
1) Una taglia in meno subito
2) Costume nuovo?
3) Mascherare i difettucci
4) Indossi il reggiseno giusto? –non dirmi di noooo!-
5) Cerchi un chirurgo plastico?
Ma non è tutto. L’essere donna, infatti, non è mica solo corpo. No. Infatti l’essere donna comprende mille e mille sfaccettature che il sito di libero cerca, generosamente, di evidenziare tutte.
Passiamo alla sezione ‘Lifestyle’:
1)caro, sono meglio io: sì, le donne sono più attraenti, più longeve, più sane, più studiose, più resistenti, più comunicative, più brave a tenersi il posto, più equilibrate nel mangiare, più organizzate degli uomini! - Tiè!
2) mobbing, riconoscerlo e neutralizzarlo si può –come? Leggendo il libro di Luca Stanchieri!
3)trentenni diffidenti in cerca d’amore, crecano il principe azzurro ma trovano solo bastardi
4)incastrare un playboy, tutte le dritte ;)
5) donne, attente a quel rospo: come capire se lui è davvero il principe azzurro.
Ma non è tutto. L’essere donna, infatti, non limita la sua esistenza all’estenuante ricerca dell’omo. No. Infatti l’essere donna comprende mille e mille sfaccettature che il sito di libero cerca, generosamente, di evidenziare tutte.
Veniamo alla sezione ‘Un post a tavola’:
1) Dolci senza zucchero
2) Frutta da bere, è tempo di depurarsi
3)Tanto gusto in poche calorie
4)Dieta pancia piatta
5) il menù del tifoso: come sfamare amici e parenti senza farsi macchiare il divano
Ma non è tutto. L’essere donna, infatti, non è solo casa e corpo. No. Infatti l’essere donna comprende mille e mille sfaccettature che il sito di libero cerca, generosamente, di evidenziare tutte.
Veniamo alla sezione ‘Sotto le lenzula’:
1)Gli uomini preferiscono le straniere
2) Da imbranato a grande amante: come dare una mano al tuo lui che a letto non ci sa fare
3) Gay ma sposato
4) Mi si è ristretto il pene
5)Viagra generation
Ma non è tutto. L’essere donna, infatti, non sparisce nel nulla quando si parla di sesso, no. L’essere donna, infatti, non annulla la sua sessualità in quella dell’altro, no. L’essere donna, infatti, ritorna miracolosamente in prima linea quando si passa alla sezione ‘CasaNova’:
1)Pulizie ecologiche, pulisci col bicarbonato di sodio
2) Sos colf: la tua casa passerebbe il test di pulizia?
3) I microbi nella doccia???!??
4)Quando pulire è chic: scope e palette belle
5) Seduta con classe: le nuove sedie da ammirare
Ed è tutto.
giovedì 8 luglio 2010
"Un corpo in vedita": già tagliate due puntate.
"Un corpo in vedita". La Rai taglia due puntate delle serie sulla violenza contro le donne: una sulla pedofilia, l'altra sulla tratta delle donne nigeriane. Mazza le ha ritenute non adatte al pubblico.
Difatti prostituzione, violenza in famiglia e stalking web, dicono che son' solo canzonette.
mercoledì 7 luglio 2010
LA VERA EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA LA PIÙ GRANDE CATASTROFE AMBIENTALE A "PARTECIPAZIONE PUBBLICA"
Allertiamo le Istituzioni e informiamo tutti. Documenta anche tu, invia video e foto.
La pratica criminale di ...smaltire i rifiuti speciali bruciandoli, va avanti da molti, troppi anni.
Lo abbiamo documentato tutti i giorni, con foto e video, denunciando questo scempio a ogni organo "in-"competente. Da quando abbiamo cominciato, sono trascorsi quasi tre anni. Tuttavia, senza che nulla sia cambiato realmente!
Oggi inizia un’altra stagione di roghi, fumi tossici e chissà quanti altri veleni. Si continua, come se nulla fosse. Sempre negli stessi luoghi.
Spesso sentiamo parlare di cancro, ma a cosa serve curare i tumori o donare soldi alla ricerca, se nessuno si occupa concretamente della nostra prevenzione?
Basta, ci stanno avvelenando !!
http://www.laterradeifuochi.it/
lunedì 28 giugno 2010
DALL'AQUILA: Loro non scrivono voi fate girare
Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata.
Ammutolisce. Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere.
Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio.
E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio.
Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati. Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla.
Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo stato non versa ai cittadini senza casa, che si gestiscono da soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.
Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un'appartamento in via Giulia, a Roma. La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso. Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio o un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla
loro terra. Lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore.
E lei mi risponde, con la voce che le trema. " Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo."
Loro non scrivono voi fate girare
venerdì 25 giugno 2010
QUESTO UOMO NO.
A insindacabile giudizio di un "normale" uomo etero quale io sono: Lorenzo Gasparrini.
giovedì 24 giugno 2010
‘Pe’ ‘n’ora ‘e bbene e tante d’amarezza … ’: Italia-Slovacchia, postcronaca civica
Ponticelli, 24 giugno 2010 ore 15.46
Tra un po’ si spegnerà ogni voce, solo qualche trumbettella beneaugurante … poi nulla più.
Metteranno a coricare i motorini, i nennilli dalle facce scure. Le ultime donne, sempre frettolose e mai stanche, abbandoneranno il campo – una la vedo, raccolta in preghiera- e per un’ora e più potranno non essere. Solo le più giovani osano i bar.
Gli uomini assalteranno ora i caffè, ora i divani, e per un’ora e più saranno, finalmente, sicuri di essere.
S’ode l’Inno.
Intorno solo un cane, un branco.
Un patetico con le scarpe rotte.
Un ubriaco che non sa più.
Chi solo un’ora fa gridava: “e ‘nce ne costa lacreme ‘sta vita, preoccupazioni, sogni e notti insonni” mo che fa?
Stringe al petto i sospiri di un amico, e nell’attesa sobbalza. E ogni sobbalzo è uno squillo di tromba e ogni squillo mille schiocchi di baci e un caffè.
“Ma c’è calcio di punizione” … fragore di sedie e tutti in piedi.
All’insaputa s’alza un venticello fresco e con lui vortici di cartacce e mozziconi. Nessuno sgama. Perché, finalmente, nessuno più sa.
Nell’indifferenza generale mi muovo anch’io. Verso casa prima della fine. Inghiottita dall’attesa non sobbalzo … e ancora so.
mercoledì 23 giugno 2010
Massimo Fini: un guaio senza soluzioni
Il 19 giugno 2010 L’AnteFatto pubblica un articolo da titolo ‘Due al prezzo di uno’, firmato Massimo Fini. L’articolo sembra voler tentare una rapida e superficiale analisi delle conseguenze che l’emancipazione femminile e il femminismo avrebbe portato all’attuale menage familiare.
Se ne deduce che sia la donna stessa la principale vittima di questa rivoluzione sociale: ‘La donna è vittima di un’ulteriore fregatura. –scrive Fini- Perché deve fare un doppio lavoro, quello d’ufficio e quello di casa. Perché l’accudimento dei figli, nei primi mesi e anni, tocca pur sempre a lei, se li ha (l’Italia ha il più basso tasso di natalità al mondo). Così detta la Natura.’
Ma oltre a risentire di questo doppio carico di responsabilità, la donna dove anche faticare il doppio per trovare un uomo che se le sposi –o anche che se la scopi: ‘Conosco molte trentenni, spesso belle, colte, eleganti (fini no, la ragazza "fine" è scomparsa dall’Occidente) che fan una fatica boia a trovare un partner. Non per una scopata (anche per quella, gli uomini, di fronte all’aggressività femminile, stan diventando tutti finocchi), ma un uomo che dia loro la sicurezza e il senso di protezione di cui hanno bisogno.’
lunedì 21 giugno 2010
Avviso Pub(bl)ico
Il Comune, infatti, ha deciso di “intervenire in favore di fanciulle bisognose residenti in questo Comune con la concessione di un premio maritaggio”. Concorrere al premio è facile, basta presentare istanza di ammissione al beneficio dal 07/06/2010 al 06/07/2010 corredandola della seguente documentazione.
1. Domanda in carta semplice
2. Attestazione ISEE
3. Attestato delle avvenute pubblicazioni rilasciate dall’Uff. Matrimonio
4. Certificato di buona condotta morale e civile dello sposo e della sposa rilasciata dalla chiesa
5. Scambio di promessa di matrimonio rilasciata dalla chiesa
6. Atto notorio della sposa
7. Certificato di disoccupazione di tutti i componenti familiari
8. CERTIFICATO DI AVVENUTO MATRIMONIO RILASCIATO DALLA CHIESA
Sorvoliamo sul certificato di buona condotta di cui nessuno può farsi artefice se non noi stessi, ma a me questo bando mi puzza: notate il maiuscolo-sottolineato (perchè non anche il grassetto!?!) di cui al punto 8? Notate quante volte ricorre la parola chiesa? Notate che nel bando non si chiarisce che le aspiranti debbano essere cristiane/cattoliche? Convenite, dunque, che il bando discrimina per sesso, per età, per condotta e per Credo?
venerdì 4 giugno 2010
SKA-P- "Enséñale tus dientes mujer"
Toda la vida aguantando un infierno conyugal
Su boca huele a ginebra y su cuerpo huele mal
Sigues pasando los días evadiendo la realidad
El miedo brilla en tus ojos, hoy te ha vuelto a golpear
No merece la pena, mujer, tu pasividad
No merece la pena, mujer, debes de actuar
No merece la pena, mujer, tu pasividad
No merece la pena, mujer, ármate
VIOLENCIA MACHISTA VIOLENCIA FASCISTA...[X2]
Como cada día, una nueva vejación
Como cada noche, una nueva violación
Palabras de amenaza que se pueden consumar
El miedo te enmudece, ya no puedes aguantarlo más
No, ni una más, no te dejes humillar
Abandónale, que se pudra en soledad.
Ven, sal de ahí, date una oportunidad
Rompe de una vez las cadenas, vuelve a la libertad
VIOLENCIA MACHISTA VIOLENCIA FASCISTA...[X2]
Fuiste a denunciarlo y aquí no ha pasado "na"
Nadie mueve un dedo en esta puta sociedad
Llorando te preguntas hasta cuándo va a durar
Conoces a ese cerdo y sabes que pronto se vengará
No, ni una más, no te dejes humillar
Abandónale, que se pudra en soledad.
Ven, sal de ahí, date una oportunidad
Rompe de una vez las cadenas, vuelve a la libertad
Al día siguiente la audiencia subió en todos los reality shows
Víctima de una terrible agresión su larga agonía acabó
Mientras la ley no te quiera escuchar y siga dormido ese juez
Mientras el mundo no quiera cambiar, autodefensa mujer, autofefensa mujer
DEFIÉNDETE, DEFIÉNDETE... [X2]
Si estás en la misma situación DEFIÉNDETE
Si ya no queda otra solución DEFIÉNDETE
Si alguien te trata de imponer DEFIÉNDETE
Enséñale tus dientes mujer.
Vedi anche:
"Ad un Male manifesto si può finalmente contrapporre un Bene indiscutibile, pena la messa al rogo"
Gallo vecchio fa buon brodo
Maggio 2010, emendamento Pdl-Lega al ddl intercettazioni: "Niente arresto se la violenza sessuale verso i minori sia di 'minore entità'"
Per la depressione post partum niente ricovero coatto, meglio l'elettroshok!
giovedì 3 giugno 2010
SOSTIENIMI COSÌ, A SCATOLA CHIUSA
Iniziamo allora dalle scelte che molte donne sono costrette a procrastinare o interrompere in questo momento più che in altri, partendo dalla donna studente e arrivando alla donna madre senza dimenticare la donna lavoratrice.
Molte sono le donne –come molti sono anche gli uomini, ma giacché qui si finge di voler sposare la causa femminile, è bene concentrarsi solo su questa; dicevamo, molte sono le donne che per motivi economici sono costrette ad interrompere il proprio percorso di studi all’università se non alla fine delle scuole superiori. Tale scelta, converrete, non può non avere affetti sull’avvenire di colei che è costretta a piegarsi alle leggi del dio denaro: dalla scelta del lavoro -sempre più lontano dalle inclinazioni personali e sempre più asservito alle occasioni del momento-, al tenore di vita -che sarà proporzionale al lavoro che si è dovuto scegliere-, all’intera vita emotiva, costantemente minacciata dallo stato di frustrazione dato dal convivere con un lavoro del quale ci si è dovute accontentare.
lunedì 31 maggio 2010
Le donne son tutte belle, dai piedi alle ascelle
Ebbene, m’è duro confessarlo a voi quanto a me, ma io fino a qualche giorno fa non avevo mai badato all’estetica delle mie ascelle. Non so come mai, ma oltre al desiderio di mantenerle profumate altro pensiero non avevo. Sarà che sono solo una donna sciatta o che, me misera, sul mio cammino ho incrociato solo uomini meschini che badavano alle mie ascelle meno di me: mai un’occhiatina, mai una carezzina e le mie ascelle continuavano così … profumate ma non bellissime e forse, ahimè, neanche morbide!!!
Poi, qualche giorno fa, la rivelazione:
a cosa mi serve l’assorbente pensato apposta per il mio cu … ore? A cosa il detergente per i mie odori?
A cosa la crema magica che mi riempie le rughe?
A cosa l’intimo anti-stress?
A cosa la crema depilatoria che può farsi spuma e addirittura spray?
A cosa la shampoo delicato, la tintura che sembra vera, il balsamo nutriente, la compressa che, mentre arresta la caduta dei capelli, irrobustisce il cuoio capelluto nonché il capello stesso?
A cosa la pillola dimagrante e la crema rassodante?
A cosa il rossetto rimpolpante, il mascara rimpolpante, il fondotinta rimpolpante?
Cosa diavolo dovrei farmene di tutto questo se poi, sotto sotto, vai a vedere c’ho le ascelle secche? E se mi dovesse capitare d’incontrare-finalmente!!!- un uomo vero? Uno di quelli che ci tengono più per le ascelle che per il gluteo? Che gli dico? ‘Scusa ma in trent’anni non ho trovato un attimo di tempo da dedicare alle mie ascelle’??? Suvvia, siamo seri!
LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA: uno sciopero della fame per scuotere le coscienze
Sono un maestro elementare e mi sento mortificato da quello che sta succedendo nelle scuole e dal fatto che troppe poche sono le voci che si alzano per difendere il diritto di tutti i bambini ad avere una buona scuola.
Chiunque è nella scuola, dai docenti ai dirigenti scolastici, dai rappresentanti dei genitori nei consigli di Circolo e d’Istituto al personale amministrativo e ai bidelli sa perfettamente della quantità dei tagli di personale e di finanziamenti che si sono abbattuti sugli istituti scolastici. Sono perfettamente consapevole che oggi ci sono tante persone che hanno perso il lavoro e che la crisi sta mettendo in ginocchio il nostro stato sociale, ma qui si tratta di impedire che la scuola vada allo sfascio. Penso che l’attenzione sulla scuola vada tenuta alta sempre. Una buona scuola è tale se si evolve sempre e se la società è vigile verso l’operato di qualsiasi governo in carica. Ma con la situazione attuale sono a rischio, tanto per fare un esempio, le uscite didattiche, i viaggi e i corsi proposti dal Comune e da altri (da quello di nuoto a tutti gli altri). Insomma qualcuno sembra ci voglia dire che si può tranquillamente tornare alla scuola di una volta. Non è allarmismo quello che vado dicendo, basta parlare con qualsiasi Dirigente Scolastico o docente e confermerà queste cose. Forse a scuola ci spegneranno anche il riscaldamento e i bambini dovranno ritornare come un tempo a portare il carbone o la legna da casa (questa invece spero che sia solo facile ironia da parte mia). In questi giorni è stata diffusa una lettera, scritta dal responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale, in cui si invitano i Dirigenti scolastici e tutto il personale della scuola a stare molto attenti a rilasciare dichiarazioni e a non fare commenti sui pesanti tagli a cui le scuole sono sottoposte. Io dichiaro pubblicamente di aver partecipato ad un’ assemblea di docenti e di avere espresso critiche su quello che sta avvenendo nella scuola e di avere anche proposto un presidio in piazza e uno sciopero della fame per bucare la cortina di silenzio che sta accompagnando i provvedimenti sulle scuole. Faccio questo per dignità e per amore nei confronti della mia professione. Se mi devo addebitare qualcosa penso sia nei confronti dei genitori e dei bambini poiché non sono riuscito ad informare sufficientemente l’opinione pubblica e in primis i genitori del fatto che non riusciamo più a fare tutte le attività che facevamo prima, per esempio laboratori a classi aperte o con piccoli gruppi di bambini.
Probabilmente dopo che avrete letto queste riflessioni, accendendo la televisione e sentendo il TG, sicuramente vi diranno che non sono previsti tagli significativi per le scuole e qualcuno ci crederà. Oppure vi capiterà d’imbattervi in giornalisti che correranno a destra e a manca per intervistare i genitori sulla nuova proposta di posticipare l’inizio della scuola al primo ottobre: tutto va bene per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica e discutere di aria fritta. Niente da dire: chi governa ha imparato molto bene le tecniche della comunicazione. Ho scelto di fare il maestro perché pensavo che aiutare i bambini a diventare cittadini consapevoli e istruiti fosse una professione importante e che la scuola fosse un’istituzione privilegiata per favorire la costruzione di una società migliore, a vedere il trattamento che viene riservato all’istruzione c’è da pensare che non si vogliano insegnanti appassionati e motivati, ma solo esecutori fedeli e che la scuola sia considerata solo una spesa eccessiva.
Nonostante ciò, io non mi arrendo e spero di non essere l’unico.
Roberto Lovattini, insegnante
venerdì 28 maggio 2010
sabato 22 maggio 2010
Dimane?! È ‘na speranza ‘e chi è guaglione, e nu guaglione è amante ‘e l’ Illusione ch’ ‘e ‘na fata vestuta d’aria e cielo
(G.C. 1982)
giovedì 20 maggio 2010
Piccole storie di piccole donne ‘scostumate’
Mi trovavo nel giardino della scuola quando mi viene incontro uno dei due ragazzi, M., che, in risposta ad uno mio sguardo, mi si fa quasi sul muso e dice: “Tengo ‘na carica ‘ncuoll’ ogge ca si coccheruno me tocca ‘o sfong’!” – (‘Mi sento una carica addosso oggi che se qualcuno mi tocca lo distruggo’). Detto questo rientra e nel giro di un quarto d’ora questa sua carica va a schiantarsi tutta contro il naso di un ragazzo che, a suo dire, l’aveva sfidato.
I due ragazzi, M. e D., si incrociano nel corridoio appena fuori le aule, M. è in compagnia della sua amica S.; D. saluta S. ma M. non apprezza: “Se la tocchi ti sfondo!” e D., che è già maschio e da maschio non può concedere l’idea di aver paura, di tutta risposta, sfiora il braccio di S. con un buffetto.
È quanto basta per scatenare l’ira di M. che si avventa sull’amico colpendolo con un unico pugno dritto sul naso. D. si accascia, il naso prende a sanguinargli tanto da far temere che sia rotto. I due vengono prontamente allontanati l’uno dall’altro, S. viene fatta rientrare in classe, M. dritto dal preside e D. in bagno a tamponare l’emorragia.
Dalla segreteria si convocano i genitori dei due ragazzi: i genitori di D. sono assenti, irreperibili; quelli di M. arrivano a scuola nel giro di pochi minuti. Facce cupe, sguardo basso, la mamma reca in braccio un bambino di un paio d’anni che stringe forte a mo’ di scudo, quasi come se quell’esserino che porta appeso al grembo valesse a giustifica per qualunque fallimento; il padre, omone grosso e grigio, si apre in un sorriso inopportuno e cordiale non appena gli si fanno davanti le varie professoresse e il preside; non ha scudi lui, solo mani grosse da sfoderare all’occorrenza. I due vengono accompagnati dal figlio e fatti accomodare in presidenza. Dopo poco arriva anche D. ancora dolente.
Dalla direzione non proviene voce alcuna, i bidelli e qualche professoressa restano in attesa commentando l’accaduto … “che è violentissimo e gravissimo e chissà quali e quante conseguenze avrà per quei due…”!
mercoledì 19 maggio 2010
Una notte
basta un oggetto della conoscenza
e un conoscente, un lugubre stridìo
di reni, un fiocco all'alba a sventolare.
Io so che per dirsi violenta una notte
dev' essere infinita,
per dirsi più nera del dolore,
più pura delle gemme, più insensata.
'M'hanno cresciuto Dei'
Poesie 1981 - 1986
sabato 15 maggio 2010
Nel mio intimo c'è il mondo
Avevo sedici anni una mattina, quando una mia amica mi chiamò e mi disse: ‘Marzia, domani tutti al mare!’ ed io : ‘guarda che ho il ciclo!’ e così sinceramente declinai. Riagganciai il telefono e mia nonna (generazione 1921) che – orecchio bionico- aveva ascoltato la conversazione, con sguardo severo mi disse: ‘Queste sono cose che non si dicono, sono talmente intime … L’intimità! Sai cosa vuol dire intimità?’ E io, che credevo di saperlo, con aria di sufficienza, sbuffai.
Pensavo che da allora, da quando le donne nascondevano il mestruo come un’onta, le cose erano cambiate e che spifferare il proprio ciclo ad un’amica non voleva dire violare il proprio intimo. Anche -e soprattutto- perché, in quella specifica circostanza, ero stata io medesima a ‘violarmi’; ero stata io, nel pieno delle mie facoltà psichiche, a ritenere opportuno che quella data ragazza venisse a conoscenza della mia situazione ormonale. Capitolo chiuso. Il mio intimo era sano e salvo. Se violazione c’era stata ero stata io a perpetrarla ai miei danni, dunque perché parlare di violazione?
Passarono i mesi e gli anni, con me che puntualmente, ogni volta che c’era da andare tutti al mare, avevo il ciclo e lo dicevo … e qualche volta lo dicevo anche mentendo, usandolo come scusa per starmene a casa, al fresco, a sonnecchiare.
Da allora ad oggi sono passati quattordici anni e in questo tempo il mio corpo e, insieme, il mio concetto di intimità si sono modificati con una frequenza di almeno due volte a settimana. Infatti, se si segue il proprio corpo in tutto il suo divenire, ci si può accorgere di ogni minimo cambiamento e allora l’intimo, l’intimità, prende a racchiudere un’innumerevole serie di aspetti che, pur volendo, non si riesce a condividere con nessuno, se non con chi, con il tuo bene placido, condivide la proprietà del tuo stesso corpo. Spifferare tali ‘sfumature’ a chicchessia sembra un atto irrispettoso, una violenza, una violazione di proprietà privata in tutto è per tutto. Questo è quello che pensavo io!
giovedì 13 maggio 2010
Rasa il pratino!!!
A volte una ragazza si sente un poco giù
se il mondo è un po’ arruffato, non ci pensare più.
Rasa il pratino,
rasa il pratino,
pota, taglia, sfronda, falcia.
Quando il bosco è un po’ troppo fosco
col giardino è un casino
ogni forma dell’aiuola oggi è facile da potar.
Ovunque vedo un ciuffo,
lo affronto con decisione
sarà anche un poco buffo,§
ma poi sai che figurone…
Rasa il pratino,
rasa il pratino,
se il ferro è giusto
il -?- è a posto.
Foresta selvaggia passa
spazza via tutti quei rasta.
Rasa il pratino
-se ti senti ruvidina-
rasa il pratino
-dai una bella spuntatina-
Rasa il pratino!
mercoledì 5 maggio 2010
Linda&PriestOff
Linda - Uno spot contro il silenzio
Lo spray scaccia-preti
sabato 24 aprile 2010
venerdì 23 aprile 2010
"Non ti conosco abbastanza"
un corto di Cristiano Luchini
Una Produzione Plum Cake Studio in collaborazione con Creator of Dreams.
Sinossi:
Crediamo di riflettere mentre stiamo solo riordinando i nostri pregiudizi.
Il protagonista vivrà un'esperienza che lo porrà in contraddizione con i propri pensieri..
domenica 18 aprile 2010
venerdì 16 aprile 2010
THE SECRET DIARY OF: The Nightingale
Dear Diary,
Here is a poem.
From the light in my window he can see into me
But I cannot see him until he is close
Breathing, with a smile at my window
He comes to take me
Turn me round and round
Come out and play Come play
Lie still Lie still Lie still.
Little rhymes and little songs
Pieces of the forest in my hair and clothes
Sometimes I see him near me
when I know he can't be there
Sometimes I feel him near me
and I know it is something just to bear.
When I call out
No one can hear me
When I whisper, he thinks the message
Is for him only.
My little voice inside my throat
I always think there must be something
That I've done
Or something I can do
But no one no one comes to help,
He says,
A little girl like you.
mercoledì 14 aprile 2010
E' tutt'una questione di amigdala
Tempo fa un NOTO RELIGIOSO, dalle onde radio di Radio Maria, ha risposto ad un ascoltatore che l'OMOSESSUALITA' E' UN ABOMINIO, perchè a dirlo è la BIBBIA (Levetico, 18,22). Un ABOMINIO CHE NON PUO' ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO.
10 giorni fa quello stesso ascoltatore ha scritto questa lettera al NOTO RELIGIOSO...
Lettera del 16 maggio 2009
Caro sacerdote,
Pedofilia: i segreti di Ratzinger
lunedì 12 aprile 2010
sabato 10 aprile 2010
NUOVOʚϊɞMONDO
“Questi che partono sono la nostra sementa che si va a mettere nel terreno cchiù fertile”.
venerdì 26 marzo 2010
Diceva qualcosa sui cuscini
Questo pensiero, che poi si è fatto ragionamento, mi ha impegnato tutta la notte lasciandomi, al risveglio, con una frase fatta - fatta bene!- che ho dimenticato appena toccato terra.
giovedì 11 marzo 2010
CREA IL TUO BANNER DI BERLUSCONI DA Metil? Para Bèn!
domenica 28 febbraio 2010
sabato 27 febbraio 2010
Come ieri, come oggi, come bestie
'Succede che incrocio sulle scale la mia padrona di casa che, con aria schifata, mi racconta di avere visto la signora M. Conoscevamo la signora M., era napoletana, ed è esattamente questo il punto focale della storia. La signora M, mi racconta, era al bar, col marito e col figlio di pochi mesi. Ad un certo momento arriva l’ora della poppata, il bambino, affamato, comincia a piangere, e lei, come se niente fosse, scopre il seno e ci attacca il bambino. Proprio come le bestie, commenta la padrona di casa, con un’espressione sempre più disgustata, là al sud sono proprio abituati come le bestie[...]'.
SUCCEDE IERI:
'[...](Eppure non più di qualche mese fa è successo che una donna è stata allontanata da un albergo perché stava scandalosamente nutrendo il proprio figlio, e giusto l’altroieri un collega, padre di numerosa prole, mi ha raccontato scandalizzato che ci sono in giro donne che allattano in pubblico, “come in Africa”. Mah …)
Dal blog di barbara
mercoledì 17 febbraio 2010
Cetro che stavolta Povia ha alzato proprio un cazzo di polverone! Povero, povero Povia!
Da sempre, sbattere così crudamente la verità in faccia alle persone non paga. Le persone preferiscono non vedere, non capire o, forse, solo che sia uno diverso da Povia a raccontargliela questa verità. Ma il polverone alzato da Povia stavolta non ha superato neanche la prima serata: ascoltato il testo, o lettolo per i più snob, appare subito evidentissimo che non si può entrare in polemica col piccione in nessuna maniera, nemmeno volendo, nemmeno pretendendolo. Nel succitato testo, infatti (che, non stentiamo a crederlo, è nato in tre giorni!!!), non v’è cenno all’eutanasia, né ad Eluana Englaro: codesto testo potrebbe essere attribuito ad ogni giovane figlio deceduto prima dei genitori. Povia ci racconta la verità della morte: una verità non scomoda, non difficile da comprendere o accettare, una ovvia e tragica verità da tutti risaputa e ce la racconta, come d’abitudine per lui, accompagnando l’esibizione con mossette stupide che offendono più del testo stesso.
° Dov’è Eluana?
° Che altra verità ci voleva raccontare Povia che non poteva raccontarci qualchedun’altro, foss’anche un bimbo elementare?
° Chi è Povia? E come poter dare ancora credito ad uno che è passato con estrema nonchalance dai bambini ai piccioni, e da questi direttamente agli omosessuali e alla morte per eutanasia-solo a suo dire!-?
Resta da chiedersi come mai gli abbiano permesso di spacciare questa canzone come una ‘cosa seria’, come un testo impegnato che andava a pungolare gli ascoltatori su un tema così delicato e dai risvolti sempre più che tragici; come nessuno si sia accorto del tranello o della ‘miseria’ del testo.
E pure pensando in buona fede, e pure volendo convincere noi stessi del fatto che questo testo sia realmente dedicato ad Eluana, dovremmo poi fare i conti con un’ultima, imbarazzante, domanda: ° come mai nessuno ha pensato che Eluana e la sua famiglia meritassero qualcosina in più di una schifezza?
lunedì 15 febbraio 2010
ʚϊɞ, ovvero: "Signor Berlusconi, basta battutacce"
A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
[..]
Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente...
[...]
L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
sabato 13 febbraio 2010
ʚϊɞ, ovvero: Heavy Rain, solo per PS3
"LA DONNA è sola nell'ampio bagno del suo lussuoso loft. Si spoglia con calma, si rilassa sotto la doccia: si prende tutto il tempo necessario mentre la telecamera indugia sui dettagli del suo fisico atletico. Poi chiude i rubinetti, si asciuga lentamente e si riveste indossando degli slip e una... canottiera leggera( eloquentissimo l'uso dei sospensivi, peccato che l'autore non abbia pensato ad aggiungerci anche un ":)" o, meglio ancora, un ";D" ).
L'occhio del regista segue Madison - questo il nome della donna - mentre si rifugia nell'intimità del suo bagno per poi andare in cucina. Giusto il tempo di accorgersi di un rumore strano, prima che si scateni la violenta aggressione da parte di quattro intrusi coperti da passamontagna e armati di coltelli, che la picchiano ripetutamente e tentano di ucciderla scaraventandola contro i mobili della stanza."
giovedì 11 febbraio 2010
ʚϊɞ, ovvero la formica ferma sta come il passero che fermo sta sull’erba voglio
sabato 6 febbraio 2010
La storiella della pagliuzza e della trave vale per tutti - ovviamente quel 'tutti' non comprende certo gli omosessuali! Macci mancherebbe...
D'altronde è in quest'atteggiamento che si viene a caratterizzare il portento della Romana Chiesa: nell'allontanare i fedeli dalla fede e nel rendere fieri e convinti gli infedeli. Non si esclude dal sacerdozio un pedofilo, ma un omosessuale; non si nega la comunione ad un pedofilo, ma ad un omosessuale o ad un divorziato; non si chiude il regno dei cielo in faccia ad un pedofilo o ad un conclamato assassino, ma ad un omosessuale o transessuale che sia.
martedì 2 febbraio 2010
domenica 31 gennaio 2010
UN UOMO NON PUO', MA DOVREBBE
Il cubista: artista seguace del cubismo - La cubista: prostituta
Uomo disponibile: tipo gentile e premuroso - Donna disponibile: prostituta
Segretario particolare: portaborse - Segretaria particolare: prostituta
Uomo di strada: uomo duro - Donna di strada: prostituta
Passeggiatore: chi passeggia, chi ama camminare - Passeggiatrice: prostituta
Uomo facile: con cui è facile vivere -Donna facile: prostituta
Zoccolo: calzatura in cui la suola è costituita da un unico pezzo di legno - Zoccola: prostituta
Peripatetico: seguace delle dottrine di Aristotele - Peripatetica: prostituta
Omaccio: uomo dal fisico robusto e dall'aspetto minaccioso - Donnaccia: prostituta
Un professionista: uno che conosce bene il suo lavoro - Una professionista: prostituta
Uomo pubblico: personaggio famoso, in vista - Donna pubblica: prostituta
Intrattenitore: uomo socievole, che tiene la scena, affabulatore - Intrattenitrice: prostituta
Adescatore: uno che coglie al volo persone e situazioni - Adescatrice: prostituta
Uomo senza morale: tipo dissoluto, asociale, spregiudicato – Donna senza morale: prostituta
Uomo molto sportivo: che pratica numerosi sport - Donna molto sportiva: prostituta
Uomo con un passato: chi ha avuto una vita, sconsiderata, ma degna di essere raccontata. – Donna con un passato: prostituta
Maiale: animale da fattoria - Maiala: prostituta
Uomo da poco: miserabile, da compatire - Donna da poco: prostituta
Un torello: un uomo molto forte - Una vacca: una prostituta
Accompagnatore: pianista che suona la base musicale - Accompagnatrice: prostituta
Uomo di malaffare: birbante, disonesto - Donna di malaffare: prostituta
Prezzolato: sicario - Prezzolata: prostituta
Buon uomo: probo, onesto - Buona donna: prostituta
Uomo allegro: un buontempone - Donna allegra: prostituta
Ometto: piccoletto, sgorbio inoffensivo - Donnina: prostituta
FONTE
Però c'è sempre un momento nella vita di ogni donna in cui si viene a fare i conti con questa questione. Si realizza, così, di punto in bianco, che un uomo che va con molte donne è un macho, mentre una donna che va con molti uomini è una zoccola. Inevitabilmente ci si chiede il perchè. Si chiede alla mamma, poi all'amica, poi alle amiche, poi allora agli amici, ai vicini di casa, al panettiere, al giornalaio, al ragazzo della bancarella, alla sarta, alla parrucchiera, al parrucchiere, al sarto, ai professori. Resti tu e la tua domanda. Sole, in una solitudine che solo una domanda priva di risposta ti sa dare.
sabato 30 gennaio 2010
DUE PARI - X
venerdì 29 gennaio 2010
DALLA PARTE DEI COSINI
Cosini bianchi dunque, creati solo ed unicamente per i cartellini: non c’è cartellino senza cosino. Mentre qualche cosino senza cartellino pure si trova. Ovviamente se lo si trova vuol dire che un misterioso qualcuno ha interferito nell’ordine naturale delle cose, cambiando l’ordine degli addendi: un cosino spoglio di cartellino può verificarsi solo a seguito di un errore o di una manomissione. E l’errore può essere solo che umano e la manomissione anche. Una mano irruenta ha provocato il distacco del cartellino! Forse lo ha strappato apposta!! Ha lacerato il cerchietto che permette al cosino di sorreggere il cartellino. Il cartellino ha vibrato, di risposta anche il cosino bianco ha vibrato. Una vibrazione di troppo ed eccoti il cartellino per terra. Il cartellino precipita e, precipitando, lascia sopra di sé il cosino bianco che da quel momento non troverà più ragion d’essere. Presa coscienza del misfatto, il piede di quella mano ha calciato il cartellino fin dove dove occhio umano non vede. Lo ha nascosto. Agli altri come a se stesso. Unica prova dell’esistenza di quel cartellino il cosino bianco che pende, inutile, da un abitino nuovo appena comprato.
Addio cartellino, addio cosino bianco di plastica.
RICEVO E PUBBLICO: AAA - Autenticatori cercasi per poter presentare le liste Bonino-Pannella alle prossime elezioni RegionaliCondividi
Da tempo abbiamo annunciato la volontà di presentare in tutta Italia le Liste Bonino-Pannella alle prossime elezioni Regionali. L’assenza di democrazia e di stato di diritto non rende pero’ affatto scontato che i cittadini potranno scegliere se votarci. Dovremo infatti raccogliere in meno di un mese quasi 160.000 firme in tutta Italia, oltre 1500 in ogni provincia.
Dovremo farlo mentre la RAI non informa i cittadini di questa necessità, tanto gli altri partiti le firme le raccolgono nell’ombra e al di fuori delle regole; senza poter contare sulle migliaia di sedi che tutti gli altri hanno accumulato in questi 30 anni di finanziamenti pubblici ai partiti; senza quelle ramificazioni clientelari e partitocratiche cui noi Radicali abbiamo da sempre rinunciato.
La presenza delle Liste Bonino-Pannella dipende dall’aiuto che ci verrà da persone come te. Puoi essere determinante, ma abbiamo poco tempo.
Per sottoscrivere una lista occorre per legge la presenza di un autenticatore. Questo è uno dei maggiori ostacoli per la raccolta delle firme.
http://autenticatori.boninopannella.it
Chi sono gli autenticatori? Potresti essere tu. O, se ci pensi bene, tra i tuoi amici o familiari, c’è probabilmente qualcuno che puo’ farlo.
La legge infatti attribuisce questa funzione a notai, giudici di pace, funzionari comunali e provinciali, cancellieri di Corte d'Appello, Tribunale, Pretura e Procura, sindaci, assessori, consiglieri comunali e provinciali. Si tratta di decine di migliaia di persone. Comunicaci la tua disponibilità, o quella delle persone che conosci e che possono farlo:
http://autenticatori.boninopannella.it
Non rassegniamoci a chi, negando diritto e diritti, vuole decidere per tutti.
Diamoci una mano
Mario Staderini
Segretario di Radicali Italiani
giovedì 28 gennaio 2010
martedì 26 gennaio 2010
Gf10, espulsione per bestemmia: inculati i fanti ma lascia stare i santi
«Bestemmia: illegittimità costituzionale dell'articolo 724, comma primo, del codice penale»
[...]"Da ultimo, la sentenza n. 925 del 1988, che rappresenta il punto di partenza per l'esame della questione ora riproposta alla Corte costituzionale, dichiara non fondato il dubbio di costituzionalità sulla vigente disciplina della bestemmia, ma in base a diverse affermazioni di principio che accantonano l'argomento numerico, sul quale fino ad allora si era motivato per escludere la violazione del principio di uguaglianza: "'la limitazione della previsione legislativa alle offese contro la religione cattolica' non può continuare a giustificarsi con l'appartenenza ad essa della "quasi totalità" dei cittadini italiani .. e nemmeno con l'esigenza di tutelare il sentimento religioso della 'maggior parte della popolazione italiana' .. : non tanto vi si oppongono ragioni di ordine statistico (comunque sia la religione cattolica resta la più seguita in Italia), quanto ragioni di ordine normativo." [...]
Io me li ricordo i fedeli, mi ricordo dei più incalliti, i quasi fanatici dell'aldilà. Me li ricordo, assetati di vendetta, difendere un prete accusato di molestie. Me li ricordo i fedeli, e a volte mi ricordo pure di qualche prete e di certi Vescovi Monsignori.
lunedì 25 gennaio 2010
Femminicidio - Feminicide - Action for women - di B. Atzori, P. Lipari, S. Orlandi, S. Polito
" […] Lei aveva usato tutta la sua forza per ribellarsi, era cattiva e grintosa, ma forse, non abbastanza. Il sentire una cosa estranea e rifiutata dentro se stessa, e per la prima volta, le fece provare un irrefrenabile impulso di vomitare. Avrebbe voluto morire lì fuori, piuttosto che farsi uccidere dentro. […] Proprio quando si accorse che il freddo era penetrato nel suo flebile corpo una macchina si fermò. Era un uomo stanco e anziano, dall’accento lento e dai modi raffinati. Non servì nessun racconto, il signore capì il passato guardando i vestiti squarciati, e lo sguardo rassegnato di chi vorrebbe bruciare il mondo ma è troppo spaventato per accendere un fuoco. Adesso, dentro a quella macchina, Amelia capì che nel mondo esistevano due tipi di carnefici: quelli bestiali, che usano la forza per spezzarti, e quelli cerebrali, che usano il cervello per mandarti dai primi. "
Da “ Lo stupro” Asia Emme
venerdì 22 gennaio 2010
"Ti offenderesti se qualcuno ti chiamasse un tentativo"
'verginità femminile invenzione per sottomettere le donne', con tanto di punto interrogativo tipo questo: ?
Dunque l'invenzione non sta nella verginità in sè, quanto in ciò che essa rappresenta. Ma non per le donne, quanto -stanamente- per tutto il resto dell'umanità.
giovedì 21 gennaio 2010
ARET' 'E MMUR'
Che dietro al muro solo se ne sta
Chiedigli se è solo per miraggio
Che vedi che nun sape c’ha da fa!
Se dice che sei l’unica a vederlo
Vuol dire che quel giallo ti appartiene
Che il cuore dietro al muro è il cuore tuo
e ch’ sì tu a nun sapè ch’ fa!
Allora tuornatenne sott’ ‘o lietto
Purtannete ‘nu libro e ‘nu lumino
Fa’ finta, comme ‘nmiez ‘a nu ciardino,
ca è ‘o sole ca te sta sbattenno ‘m’pietto.
Convinciti che il tuo ti basta e avanza
Che quello che non hai non fa sostanza
Che il cuore, il giallo, il letto e il tuo giardino
Fanno di ogni un muro un canarino.
lunedì 18 gennaio 2010
E lasciamo stare chè oggi la giornata è storta
Poi l'ascensore, quella che non chiama mai. Poi la pappa che pronta a tavola puoi solo che desiderarla. Poi il dovere, ancora, imperterrito: presente! Poi la stampante che non stampa, perchè lei se lo può permettere di sottrarsi al proprio dovere, anche se uno ne tiene!
Poi il blog, il diritto al lamento! Sedersi e lagnarsi, frignare, frignare, friganre, frignare, frignare, frignare, frignare, frignare ...