Eh si! È proprio così. 1000 passi indietro abbiamo fatto, secoli cancellati così, con un batter di ciglio. Proprio quando si credeva esser andati un pochino più in là, con l’ammissione di un disabile nelle file dei normodotati, di aver abbattuto l’ultima barriera nonostante l’ottusità salutista e aggressiva di questa civiltà occidentale, ecco che questa stessa società, cristiana e misericordiosa per la precisione, ci si è schiantata in faccia come un treno, lasciandoci la stessa sensazione di stordimento totale, irreversibile. Una tranvata vera e propria, come quella che ti sorprende nelle
giornate di sole quando qualcosa nell’aria ti dice che tutto sta andando per il meglio.Che la disabilità fosse condizione ingrata, lo si sapeva da un po’, lo si poteva immaginare, quantomeno, pensando alle piccolezze quotidiane quali alzarsi dal letto, camminare, badare autonomamente a se stessi…; ma che fosse anche un impedimento al matrimonio, questo non lo si poteva proprio supporre, neanche per assurdo.
Capita oggi che il vescovo di Viterbo, Lorenzo Chiarinelli, neghi il matrimonio in Chiesa ad una coppia di giovani a causa dell’invalidità di lui, che non gli assicurerebbe la capacità procreativa, ‘Impotenza Copulativa’, così si dice. La Curia assicura che <<>> … <<>> e di questo non possiamo esserLe che grati. Se fosse stata anche irrispettosa ed indiscreta, se non avesse compreso a fondo la situazione, ci saremmo indignati non poco, questo atteggiamento ci avrebbe aperto ferite profonde nell’anima e nel corpo. Forse avremmo anche provato un risentimento profondo verso l’intera Chiesa e verso quello che da lei ci viene… i Sacramenti ad esempio, il Matrimonio ad esempio.
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A CUOPPO CUPO POCO PEPE CAPE ...e... POCO PEPE CAPE A CUOPPO CUPO
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martedì 10 giugno 2008
Questo matrimonio non s'ha da fare
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