Poco fa qualcuno, anzi credo proprio qualcuna, è arrivato sul mio blog cercando:
'verginità femminile invenzione per sottomettere le donne', con tanto di punto interrogativo tipo questo: ?
'verginità femminile invenzione per sottomettere le donne', con tanto di punto interrogativo tipo questo: ?
'Mhm mhm' -mi son detta- 'interessante quesito'. 'Ma in che modo la nostra verginità ci renderebbe sottomesse?' -ho continuato- 'ma soprattutto, cosa s'intende qui per "invenzione"?'
A me la verginità femminile, proprio al pari di quella maschile, non risulta essere un'invenzione, quanto un fatto anatomicamente dato seppur suscettibile di modifiche.
Dunque l'invenzione non sta nella verginità in sè, quanto in ciò che essa rappresenta. Ma non per le donne, quanto -stanamente- per tutto il resto dell'umanità.
Dunque l'invenzione non sta nella verginità in sè, quanto in ciò che essa rappresenta. Ma non per le donne, quanto -stanamente- per tutto il resto dell'umanità.
La verginità femminile, per tutti quelli altro dalle femmine, è misura di decenza, moralità, onestà. In base all'eta in cui la si perde si può essere giudicate: donne compite, troppo sveglie, frigide o tardone -quale poi tra questi tipi di donna sia quella giusta non è un contetto assoluto, bensì è questione di moda del momento: ora attizza la casta, ora la troia, ora la finta troia, ora la finata casta.
Eccola qua allora l'invenzione. Ecco cosa sottomette la donna: l'intrusione del giudizio altrui tra le più intime delle pareti. Vadasecchè una tale intrusione non può avvenire senza conseguenze, miriadi di conseguenze, almeno una per ogni donna esistente. Una su tutte le difficoltà con cui le donne sperimentano il proprio corpo e la propria sessualità, quasi fosse cosa di cui poter godere solo previa accetazione altrui. Questo se da una parte ci permettere di conoscere, di volta in volta, come cambia -se cambia- la concezione che si ha della verginità femmile, dall'altra ci impedisce, come da sempre ci ha impedito, di comprendere cosa rappresenti tale verginità per le donne. Ai tempi in cui la donna che arrivava svergine al matrimonio rischiava quasi il rogo o la lapidazione, cosa faceva sì che la maggior parte delle donne si conservassero caste e pure fino al dì delle nozze? E quando poi si è passate da questa castità quasi perpetua al famolo a tutti costi, quale volontà ha sotteso tale cambiamento? E la volontà di chi?