- di MARZIA CANGIANO - Si è iniziato parlando di violenza sulle donne in questi termini: milioni sono le donne che subiscono violenza ogni giorno, in tutto il mondo. Poi si è passato ad analizzare i diversi tipi di violenza cercando di stabilire quali siano le donne più a rischio e quali gli uomini. Poi abbiamo ricordato quelle donne che hanno pagato la violenza subita in vece del proprio ‘assassino’. Ora bisogna ritornare sull’argomento per continuare a difendere la memoria e la dignità di ogni donna che è stata stuprata, aggredita, picchiata, uccisa o tutte queste cose contemporaneamente. Nei giorni scorsi abbiamo assistito al massacro lento e silenzioso – neanche troppo – della dignità di ogni donna, non solo di quelle che hanno subito violenza in prima persona, ma di tutte, quelle belle e quelle brutte, liquidate pubblicamente con una battuta mentre rischiano la vita un giorno, e ogni giorno la perdono dal momento che chi dovrebbe impegnarsi per dare loro sicurezza, ci ride su proponendo la solita soluzione passepartout: convocare l’esercito, lo stesso che mesi or sono vegliava sui sacchetti d’immondizia campani. Bene, accogliamo i militari e assegniamone uno ad ogni bella donna a mo’ di angelo custode: ‘non ce la potremmo mai fare’, ammette il Premier. Allora cosa fare? … Silenzio … [...]
- di BARBARA MELLA - Perché le cose hanno un nome, e i nomi hanno un significato. O almeno dovrebbero averlo. E usare le parole a sproposito non porta mai niente di buono: chiamare il cancro “male incurabile”, per esempio, non è il modo migliore per affrontarlo; meno che mai per guarirlo.Violenza sessuale, dunque. Un’espressione di questo tipo potrebbe far pensare a un incontenibile desiderio sessuale che, nell’indisponibilità della persona oggetto del desiderio stesso a soddisfarlo spontaneamente, viene soddisfatto con modalità violente. Ma il fatto è che in natura non esistono desideri sessuali incontenibili: se esistessero, ne sarebbero in primo luogo titolari gli animali, fra i quali invece non avviene accoppiamento se la femmina non è consenziente. O potrebbe forse ricondurre a uno straripante impulso sessuale da soddisfare qui e ora, in qualunque modo possibile. In realtà neanche di questo si tratta, ché per soddisfare un impulso sessuale esistono sempre mezzi e modi che non implicano alcuna violenza su chicchessia, anche in mancanza di partner disponibile. E dunque non di violenza sessuale si tratta, bensì di violenza nuda e cruda. Violenza senza aggettivi. [...]
5 commenti:
Due bei pezzi. Complimenti ad entrambe. E' un momento oscuro questo, ma bisogna affrontarlo a viso aperto. Senza paure
già già già... si fa quel che si può, ma mi sembra veramente poco (forse anche inutile)
Belle parole. Ne ho sentite tante che hanno facilmente soffiato sulla xenofobia e sulla ridondante retorica. In te Marzia, e nell'articolo della Mella, leggo il sentimento di donne che comprendono l'offesa e l'umiliazione di chi ha ricevuto uno stupro, una barbarie sul corpo.
E a tutti quelli che parlano di "romeni abituati a certi reati" consiglio di guardarsi Eduardo De Filippo in "Napoletani a Milano".
non ci crederai questa volta ho letto l'articolo ancora prima del tuo blog, se si parlasse ancora di castrazione chimica dici che sarei troppo di parte?
male>> grazie mille, temevo di essere stata troppo ironica e che fosse frainteso il senso dell'articolo... deduco che non è così :)
-sottoscrivo il tuo consiglio-
gians>> direi di no, anzi io non vedo altra soluzione... e io sì, sono assai di parte :)))))
Posta un commento