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A CUOPPO CUPO POCO PEPE CAPE ...e... POCO PEPE CAPE A CUOPPO CUPO
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martedì 17 novembre 2009

DONNE DI CUORI: scegli la copertina del nuovo libro di Vespa Bruno


Dal Munaciello trovi "10 copertine fra le quali potrai scegliere la tua perferita a mezzo sondaggio. Clicca su ciascuna immagine per notare i particolari e infine, nel riquadro del sondaggio posto nella barra laterale a destra, spunta l'opzione (o le opzioni) corrispondente alla tua scelta.

Non lasciarti fuggire questa meravigliosa opportunità: partecipa. E' un pò anche la logica delle primarie, dei sondaggi del cavaliere, delle inchieste di mercato: la merce, pur non mutando sostanza, può assumere forme diverse a seconda dei gusti del potenziale acquirente. Ebbene, oggi a potenziare la potenza dell'acquirente ci sei tu. Lubrifica assieme a noi! Vota!"

giovedì 25 giugno 2009

Berlusconi's dream

lunedì 22 giugno 2009

Inchinatevi alla grandezza di Zio



Get a Voki now!



MI SENTO FREGATA


mercoledì 19 novembre 2008

Italiani condannati a ridere



venerdì 14 novembre 2008

martedì 11 novembre 2008

LA REPUBBLICA DELLE GAFFES

No, non possiamo risolvere tutto nella solita corale condanna dell'inopportunità berlusconiana. Non possiamo solo dire che Berlusconi discredita il Paese all'estero con le sue uscite infelici. Se qualcosa le elezioni americane hanno insegnato, allora dovremmo aver capito che Berlusconi parla a nostro nome, di noi tutti. E' la storia della rappresentatività, sì, ma non come l'intendiamo noi: cioè senza crederci affatto. Se McCain ha pronunciato le parole che ha pronunciato, e potete leggerle tradotte per noi da Antonello Guerrera in questo numero, pensate a come devono aver percepito la gaffe berlusconiana all'estero, specie in America. Per McCain e per Obama, e per i milioni di cittadini americani che li hanno votati, Berlusconi è il “nostro presidente”, ed immaginano che noi diamo a quest'espressione il valore che gli danno loro. Certo non è così, ma è così che appare, giustamente. Non è di Berlusconi l'uscita infelice dell'abbronzatura, è nostra. Non dicono che Berlusconi è cafone, dicono che lo siamo noi perché lo abbiamo scelto, perché è il “nostro Presidente”, ed è vero. Assolutamente vero. Berlusconi non ci discredita: siamo noi ad essere in debito di dignità. Siamo la Repubblica delle gaffes.