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A CUOPPO CUPO POCO PEPE CAPE ...e... POCO PEPE CAPE A CUOPPO CUPO
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sabato 15 maggio 2010

Nel mio intimo c'è il mondo


Avevo sedici anni una mattina, quando una mia amica mi chiamò e mi disse: ‘Marzia, domani tutti al mare!’ ed io : ‘guarda che ho il ciclo!’ e così sinceramente declinai. Riagganciai il telefono e mia nonna (generazione 1921) che – orecchio bionico- aveva ascoltato la conversazione, con sguardo severo mi disse: ‘Queste sono cose che non si dicono, sono talmente intime … L’intimità! Sai cosa vuol dire intimità?’ E io, che credevo di saperlo, con aria di sufficienza, sbuffai.
Pensavo che da allora, da quando le donne nascondevano il mestruo come un’onta, le cose erano cambiate e che spifferare il proprio ciclo ad un’amica non voleva dire violare il proprio intimo. Anche -e soprattutto- perché, in quella specifica circostanza, ero stata io medesima a ‘violarmi’; ero stata io, nel pieno delle mie facoltà psichiche, a ritenere opportuno che quella data ragazza venisse a conoscenza della mia situazione ormonale. Capitolo chiuso. Il mio intimo era sano e salvo. Se violazione c’era stata ero stata io a perpetrarla ai miei danni, dunque perché parlare di violazione?
Passarono i mesi e gli anni, con me che puntualmente, ogni volta che c’era da andare tutti al mare, avevo il ciclo e lo dicevo … e qualche volta lo dicevo anche mentendo, usandolo come scusa per starmene a casa, al fresco, a sonnecchiare.
Da allora ad oggi sono passati quattordici anni e in questo tempo il mio corpo e, insieme, il mio concetto di intimità si sono modificati con una frequenza di almeno due volte a settimana. Infatti, se si segue il proprio corpo in tutto il suo divenire, ci si può accorgere di ogni minimo cambiamento e allora l’intimo, l’intimità, prende a racchiudere un’innumerevole serie di aspetti che, pur volendo, non si riesce a condividere con nessuno, se non con chi, con il tuo bene placido, condivide la proprietà del tuo stesso corpo. Spifferare tali ‘sfumature’ a chicchessia sembra un atto irrispettoso, una violenza, una violazione di proprietà privata in tutto è per tutto. Questo è quello che pensavo io!

martedì 24 novembre 2009

HOTEL BOOMERANG: ITALIANI SOTTO CHOC


Qualche giorno fa, su Facebook ha preso a girare questo video*. Io stessa l'ho guardato e condiviso senza riportare danni. E così è stato per tutti quelli che, dopo averlo guardato, lo hanno anche condiviso. Eppure lo choc c'è stato, qualcuno si è stentito 'urtato' nella propria sensibilità.
Il video è duro, crudo e crudele. Le immagini sono 'violente' e gli intervistati non si censurano: una ragazza si confida e poi si buca. In sottofondo nessuna nota triste, nessun commento strazia cuorì, nessuna morale alla fine del 'servizio'. Solo la verità, nient'altro che la verità.
Com'è assurdo che sia, noi umani non siamo abituati a fare i con la realtà così come essa è, dobbiamo aggiustarcela prima, poetizzarla, romanzarla, sì da poterla considerare frutto di una qualche fantasia più che conseguenza diretta del tanto discusso libero arbitrio. E' da quest'insana esigenza che nasce lo choc.




*non cliccare se si crede in Dio

venerdì 6 novembre 2009

LO STUPRO DI MONTALTO CONTINUA SU FACEBOOK. CON RAPELAY ISTRUZIONI PER L'ABUSO.


Lo stupro di Monatalto continua su Facebook, sia nei gruppi che si sono aperti a sostegno di Marinella, sia in quelli -molti dei quali già chiusi- dove si invitano tutti i masculi degni di questo nome ad unirsi allo stupro, a mettersi in fila come disse Nonno Arzillo. A dirla tutta ogni stupro, non solo quello di Montalto, rivive grazie alla creazione di questi gruppi: quello di Capodanno, quello di Guidonia, quello della Caffarella, quello di Albuzzano ... fino a quelli virtuali e ripetuti di cui puoi farti artefice grazie ad un videogioco, Repelay. Un simulatore di stupri del quale non riesco ad immaginare l'utilità, dal momento che i Nostri anche senza suggerimenti o spunti o istruzioni per l'abuso sono sempre riusciti a muoversi più che bene.
La trama è più che banale e, a dire del recensore, pure abbastanza noiosa:
"[...] il protagonista è un maniaco che mette gli occhi su una famiglia composta interamente da donne e più precisamente da una madre e le sue due figlie, una delle quali minorenne. Quest’ultima è proprio la prima che prenderete di mira: fermo restando che la trama è risibile (oltre che poco comprensibile essendo interamente in giapponese, a meno che non usiate la patch traduttiva) e che ha inoltre una sua funzione ai fini dell’espansione del gameplay (in pratica una volta finito il gioco vengono attivate altre modalità poiché i personaggi oggetto del vostro interesse diventeranno delle schiave che faranno tutto quello che vorrete), le situazioni che vi si presenteranno con il primo personaggio saranno le medesime anche con i rimanenti. [...] S’inizia alla stazione ferroviaria, dove è possibile zoomare sulla ragazza e alzarle la gonna, si prosegue sul treno dove iniziano le molestie (che brutta parola, ma non possiamo fare a meno di usarla per la comprensione delle meccanica di gioco) e si finisce in uno scenario al chiuso o all’aperto dove si svolge la fase più hard di Rapelay.
Entrando nei particolari, la sequenza a bordo del treno è breve ma molto interattiva: si può toccare la ragazza quasi ovunque (zone “interessanti” comprese) e svolgere diverse azioni concatenate che prima o poi vengono interrotte dalla vittima. L’obbiettivo in questo livello è quello di eccitare e svestire il più possibile il personaggio, dopodichè si passa alla sequenza successiva. In quest’ultima fase avviene la violenza vera e propria, abbastanza impressionante per il realismo con cui avviene, gemiti e pianti della ragazza compresi; l’interazione non è molto alta ma ci sono diverse opzioni per far pronuciare diverse frasi al protagonista e per concludere in vario modo il rapporto sessuale. Conclusa la prima parte si accede alle altre due restanti che si svolgono in maniera del tutto identica. [...] Completato lo story mode, viene fornito un save date che permette di accedere all’H Mode, la modalità più interattiva di tutto il gioco. Qui potete fare tutto, ma proprio tutto, con le ragazze: potete decidere di fare sesso con uno, due o tutti i personaggi disponibili, sesso di gruppo con una donna e più uomini; scegliere lo scenario e le donne che vorrete. Una volta fatte le scelte che anticipano la modalità vera e propria, sarete liberi di comportarvi e di fare quello che vorrete. [...]
Altra interessante modalità è l’Edit, che consente di creare una sorta di filmato decidendo quali scene e situazioni includere, ma non essendo interattiva vi stuferà presto."

Gemiti e lacrime compresi.
UFF CHE NOIA. QUANTO SONO BANALI 'STI GIAPPONESI.

martedì 3 novembre 2009

Questo video è stato rimosso da Facebook o non è visibile per motivi di privacy.

BERLUSCONI: AN ITALIAN PARANOIA
video munaciello
http://www.munaciell.blogspot.com/

martedì 27 ottobre 2009

"NO vuol dire NO e SI vuol dire ZOCCOLA"


"NO vuol dire NO e SI vuol dire ZOCCOLA", così titola da oggi il mio Blog e così il mio Facebook. Ne sono convinta e nessuno riuscirà mai a farmi sentire in errore.
A voler essere puntigliose il titolo dovrebbe essere lungo quanto la Divina ma, suntando, dovrebbe recitare almeno come segue: "NO vuol dire NO e allora poi ti stuprano e SI vuol dire ZOCCOLA dunque se poi ti stuprano nun ce sta cchiù 'nu cazz' 'a fa".
In entrambi i casi va contemplato lo stupro, è doveroso -almeno verso noi stesse- metterlo nel bilancio di famiglia onde evitarci sorpresine disgustose. Quello di Montalto è stato solo un 'pensare ad alta voce', dietro ci sono secoli di storia e storie che, se riassunti, andrebbero a coincidere precissimamente con il titolo del mio post, del mio Blog, del mio Facebook e con il mio nome e cognome.

mercoledì 14 ottobre 2009

C'era una volta un film

AGORÀ, il film su Ipazia di Alessandria. Alejandro Amenábar, 2009.


Ipazia (Hypatia; Alessandria d'Egitto, circa 370 – Alessandria d'Egitto, marzo 415) è stata una matematica, astronoma e filosofa greca. Pagana, la sua fama deriva soprattutto dalla sua uccisione da parte dei cristiani, che l'ha fatta considerare una martire del paganesimo e della liberta di pensiero. Nel marzo del 415, su ordine del vescovo Cirillo di Alessandria, un gruppo di cristiani fanatici sorprese la filosofa mentre ritornava a casa, la tirò giù dalla lettiga, la trascinò nella chiesa costruita sul Cesareion e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa (secondo alcune fonti utilizzando ostrakois - letteralmente "gusci di ostriche", ma il termine era usato anche per indicare tegole o cocci), e trascinando i resti in un luogo detto Cinarion, dove furono bruciati.

ATTENZIONE: quasi sicuramente il film non sarà distribuito in Italia, sarà censurato. Un membro del gruppo in contatto con il mondo del cinema ci ha comunicato che nessuna società italiana si è resa disponibile per la distribuzione e il doppiaggio del film per timore di irritare le gerarchie vaticane. La Mod Producciones (http://www.modmedia.es/), compagnia produttrice del film con la quale siamo in contatto, ci conferma che la pellicola in Italia non è stata acquistata (mentre ciò è avvenuto in Gran Bretagna, Francia e Germania!). Si tratta dell'ennesimo capriccio cattolico, l'ennesimo sfregio alla libertà di pensiero, di opinione, di espressione in questo Paese. È venuto il momento di dire basta! Oltre a sfruttare questo gruppo come punto d'incontro per i fan del film, è opportuno utilizzarne il potenziale per far conoscere "Agorà" agli italiani che ne ignorano l'esistenza, e soprattutto per costituire un movimento di opinione che possa far pressione affinché la pellicola trovi distribuzione in Italia."Movimento di opinione": causa comune. Questo gruppo porta avanti una causa comune, non la causa di un singolo. Esortiamo quindi tutti i membri a essere partecipi diffondendo la conoscenza del gruppo e della sua causa in Internet, e invitando tutti i propri amici di Facebook a iscriversi.
Per concretizzare i nostri obiettivi abbiamo organizzato una petizione formale rivolta a Canal + España, Cinebiss, Himenóptero, Mod Producciones, Telecinco Cinema, e alla Twentieth Century-Fox Film Corporation.

PETIZIONE PER LA DISTRIBUZIONE DEL FILM IN ITALIA : http://www.petitiononline.com/agorait/petition.html
VI CHIEDIAMO GENTILMENTE DI INSERIRE NOME E COGNOME E NON PSEUDONIMI VARI (del tipo Nonna Papera e il Papa, stiamo lavorando per un'iniziativa seria)!
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SITO UFFICIALE: http://www.agorathemovie.com/
TEASER: http://www.youtube.com/watch?v=-WSU-hh2j2g
TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=f-xH0lHUs9c
CANALE YOUTUBE: http://www.youtube.com/user/agorathemovie
PAGINA WIKIPEDIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Agora

sabato 31 gennaio 2009

C'è un tempo per ridere ed uno per piangere, ma non c'è più tempo per la meraviglia


Non ci meraviglino gli sconti di pena, le giustificazioni che di volta in volta vanno ad attenuare la gravità dei delitti, i silenzi delle parlamentari che oltre a fingersi promotrici di scatole inventate non trovano altro modo di prendere la scena. E non ci meraviglino, di conseguenza, i tentati linciaggi né le minacce di farsi giustizia da sé, né che i linciaggi riservati a giovanissimi stranieri si trasformino in striscioni di solidarietà per l’altrettanto giovane ma italiano stupratore di capodanno –non si difende la donna, ma la razza. Facciamo, infine, tanto di cappello a chi ha adornato quest’enorme torta con la dovuta ciliegina: ci riferiamo al tizio che ha pensato che il social network più famoso del mondo non poteva non farsi a sua volta testimone dello squallore che ci circonda. Ecco allora spuntare in FB un gruppo di tutto rispetto: Castrazione chimica a chi e' contro lo stupro di gruppo. Un atto necessario in questi momenti di barbarita'.Castrazione chimica a chi si oppone ai gruppi a favore di una pratica antropologicamente valida come lo stupro di gruppo, nata ben prima della famiglia monogamica di origine cristiana.
Ricevo e pubblico:
In seguito allo stupro compiuto da un branco di bestie umane a Guidonia, sono apparse sui muri diverse scritte razziste contro i Romeni.
Tra queste ce n'è una da manuale:

ROMENI EBREI

mercoledì 10 dicembre 2008

Ogni tanto pure 'na mela fracica t'acconcia 'a vocca

Facebook, myspace, blog e siti, una comiunità di virtualismi spesso sottovalutata, troppo spesso sopravvalutata. Attualmente è il primo il dilemma dei più, di chi c'è dentro, di chi lo guarda da fuori, di chi ha tentato un account e lo ha chiuso nel giro di qualche ora e di chi, tentato l'account, c'ha trovato un perchè e adesso naviga felicemente per quei lidi.
Fb, a differenza di siti e blog, è una comunità chiusa dove solo l'essere amico di ti consente di varcare la soglia delle altrimenti inaccessibili bacheche. Questo però, ho scoperto da poco, solo in apparenza. Che si voglia rendere pubblica o privata la propria bacheca -per gli antiFB la bacheca è il motore di tutto, la pagina dove si scrivono post, si inseriscono commenti, si linkano notizie o video...- è una scelata squisitamente personale dettata da ragioni altrettanto personali che a noi non interessano..dicevo, tralasciando la questione bacheca, Fb, ti permette di accostarti ugualmente a tutto quanto c'è fuori e lontano dalla tua pagina tramite l'iscrizione a gruppi. Tali gruppi nascono con l'intento di raccogliere persone accomunate da una passione, da un luogo di villeggaitura, dal cognome, o, haimè, da un particolare odio verso una particolare razza... C'è n'è per tutti i gusti insomma, dal gruppo in memoria di Piergiorgio Welby a quello per fare iscrivere il Munaciello. Attualmente io sono iscritta a 75 gruppi alla maggior parte dei quali sono arrivata solo per non recare offesa all'amico che mi ci aveva invitato; non è superbia la mia, nutrivo piuttosto una certa diffidenza sull'effettiva utilità di un gruppo -ricordiamolo, virtuale!- nato sì con intenti sublimi ma che risultava muoversi in uno spazio talmente infinito che non credevo potesse rivelarsi direttamente utile alla causa per la quale nasceva. Questo ho creduto fino a qualche ora fa, quando nella posta m'è comparso il seguente messaggio, inoltratomi dal fondatore del gruppo intitolato A Beppino e Saturna. Ed Eluana:

''Vorrei ringraziare tutti i partecipanti per le parole inviate e per i contributi segnalati. Molti amici mi informano che su internet si può riscontrare un vivo fermento di scambi di opinioni e di confronti sul caso giudiziario che riguarda la nostra famiglia. Ma le parole rivolte direttamente a noi sono state ancora più apprezzate e valgono molto di più di quanto si possa immaginare. In molti dei commenti letti ho trovato un appoggio e una comprensione così sentiti da rendere per un momento meno faticose queste giornate. Grazie a tutti coloro che hanno voluto mostrare questa loro vicinanza, e grazie a tutti quelli che spendono un minuto del proprio tempo per cercare di capire. Perchè questa è la cosa più importante."
Beppino Englaro

Fate ammenda se potete, ché da una pagina bianca si può arrivare ovunque!

giovedì 4 dicembre 2008

Mancati aggiornamenti di stato

'Marzia temporeggia', oppure, 'Marzia sta finendo le sigarette ma non va a comprarle perchè nun c'a fà'.
Così avrei aggiornato il mio ''stato'' su facebook e invece no, lascio il vecchio 'Marzia ha appena scoperto che la mamma di asia Argento si chiama Daria, quasi come il papà. Daria&Dario bhuahahah' e vengo a scriverne nuovi qui, sul blog. Tutto ciò non ha senso, mi dico. Ma ormai è tardi il post è finito e va postato.