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mercoledì 14 ottobre 2009

C'era una volta un film

AGORÀ, il film su Ipazia di Alessandria. Alejandro Amenábar, 2009.


Ipazia (Hypatia; Alessandria d'Egitto, circa 370 – Alessandria d'Egitto, marzo 415) è stata una matematica, astronoma e filosofa greca. Pagana, la sua fama deriva soprattutto dalla sua uccisione da parte dei cristiani, che l'ha fatta considerare una martire del paganesimo e della liberta di pensiero. Nel marzo del 415, su ordine del vescovo Cirillo di Alessandria, un gruppo di cristiani fanatici sorprese la filosofa mentre ritornava a casa, la tirò giù dalla lettiga, la trascinò nella chiesa costruita sul Cesareion e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa (secondo alcune fonti utilizzando ostrakois - letteralmente "gusci di ostriche", ma il termine era usato anche per indicare tegole o cocci), e trascinando i resti in un luogo detto Cinarion, dove furono bruciati.

ATTENZIONE: quasi sicuramente il film non sarà distribuito in Italia, sarà censurato. Un membro del gruppo in contatto con il mondo del cinema ci ha comunicato che nessuna società italiana si è resa disponibile per la distribuzione e il doppiaggio del film per timore di irritare le gerarchie vaticane. La Mod Producciones (http://www.modmedia.es/), compagnia produttrice del film con la quale siamo in contatto, ci conferma che la pellicola in Italia non è stata acquistata (mentre ciò è avvenuto in Gran Bretagna, Francia e Germania!). Si tratta dell'ennesimo capriccio cattolico, l'ennesimo sfregio alla libertà di pensiero, di opinione, di espressione in questo Paese. È venuto il momento di dire basta! Oltre a sfruttare questo gruppo come punto d'incontro per i fan del film, è opportuno utilizzarne il potenziale per far conoscere "Agorà" agli italiani che ne ignorano l'esistenza, e soprattutto per costituire un movimento di opinione che possa far pressione affinché la pellicola trovi distribuzione in Italia."Movimento di opinione": causa comune. Questo gruppo porta avanti una causa comune, non la causa di un singolo. Esortiamo quindi tutti i membri a essere partecipi diffondendo la conoscenza del gruppo e della sua causa in Internet, e invitando tutti i propri amici di Facebook a iscriversi.
Per concretizzare i nostri obiettivi abbiamo organizzato una petizione formale rivolta a Canal + España, Cinebiss, Himenóptero, Mod Producciones, Telecinco Cinema, e alla Twentieth Century-Fox Film Corporation.

PETIZIONE PER LA DISTRIBUZIONE DEL FILM IN ITALIA : http://www.petitiononline.com/agorait/petition.html
VI CHIEDIAMO GENTILMENTE DI INSERIRE NOME E COGNOME E NON PSEUDONIMI VARI (del tipo Nonna Papera e il Papa, stiamo lavorando per un'iniziativa seria)!
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SITO UFFICIALE: http://www.agorathemovie.com/
TEASER: http://www.youtube.com/watch?v=-WSU-hh2j2g
TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=f-xH0lHUs9c
CANALE YOUTUBE: http://www.youtube.com/user/agorathemovie
PAGINA WIKIPEDIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Agora

domenica 9 novembre 2008

Sisifo

Rapporto confidenziale - Rivista digitale di cultura cinematografica- presenta in anteprima Sisifo un cortometraggio di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini
Soggetto di Andrea Esposito
Sceneggiatura di Daniele Coluccini, Matteo Botrugno, Andrea Esposito
Interprete: Simone Crisari

21 novembre 2008, ore 21.30 presso
Living Room Club
Lugano, via Trevano 89A
Nel corso della serata, verranno proiettati anche Chrysalis e EUROPA (2007), di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini
Saranno presenti i registi e l'autore del soggetto.


Sinossi
Un uomo legge il giornale seduto ad un tavolo. Non si accorge che la stanza in cui è rinchiuso non ha porte, così come sembra non sentire i forti rumori provenienti dall’esterno. Qualche goccia di sangue gli esce dalla bocca. L’uomo si alza e si dirige verso lo specchio. A sanguinare è un dente: se lo estrae con forza e nota che la radice ha un aspetto anomalo. Da quel momento in poi l’uomo inizierà a prendere pian piano consapevolezza del mondo che lo circonda e della sua “missione”.

Note di regia
Sisifo è un viaggio nel corpo e nella psiche di un essere umano. Come nel mito di riferimento (in cui l’eroe condannato da Zeus spinge un masso fin sulla vetta di un monte per poi vederlo cadere e dover ripetere la sua fatica per l’eternità), il protagonista del cortometraggio è costretto ad auto-infliggersi una punizione corporale che, secondo lui, dovrebbe fargli trovare una via di fuga. Il film è costruito come un crescendo musicale, in cui pian piano l’uomo riesce a prendere consapevolezza della sua condizione di prigioniero. La speranza di poter superare le mura della sua prigione lo illudono fino a spegnere in lui ogni barlume di ragione. Ogni dente estratto è un passo in avanti verso una nuova scoperta. La sofferenza lascia spazio prima alla cieca caparbia e, successivamente, alla consapevolezza di aver agito inutilmente.La ciclicità e l’inutilità della “fatica” di Sisifo o, se vogliamo, di ogni essere umano, viene descritta con queste semplici e profonde parole di Albert Camus, autore de Le mythe de Sisife: “Il vivere sotto un tal cielo soffocante richiede che se ne esca o che vi si rimanga. Si tratta di sapere come se ne esca nel primo caso e perché si resti nel secondo”.Terzo capitolo della Trilogia della Prigione (preceduto da Chrysalis ed EUROPA), Sisifo è un racconto filosofico, carico del fascino della narrazione mitica, mascherato da horror.

http://confidenziale.wordpress.com
www.livingroomclub.ch