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martedì 12 febbraio 2008

Napoli vista dal Vascio


Quando ero poco più che una ragazzina brufolosa e occhialuta si faceva strada il neomelodico più famoso del mondo, che sempre neomelodico resta, Gigi D’Alessio. Insieme a lui, altri giovani “talenti” affollavano reti e radio private in cerca di fortuna. Ricordiamo: Ciro Ricci (alias Ciro Riggione), Luciano Caldore, Antonio Ottaiano, Tommy Riccio ecc..ecc..ecc.. Espressione di una Napoli vista dal Vascio, questo tipo di produzione non ha superato mai i confini della Campania, eccezion fatta per chi ha intuito che per “sfondare” bisognava liberarsi del Vascio e di quello strascicamento squisitamente neomelodico, ricordiamo: il già ricordato Giggi, Gianni Fiorellino, Gigi Finizio, Nino D’Angelo. Quest’ultimo, però, faccia da scugnizziello brutto che non è altro, si è liberato del Vascio fuggendo a Roma, ma si è portato dietro lo strascicamento e una certa difficoltà nell’esporre concetti in lingua italiana. Ora, pur restando circoscritti nei confini campani, questi artisti hanno goduto di un discreto successo soprattutto tra le persone che più si rispecchiavano nei testi delle loro canzoni (qualche latitante ad esempio). Ma un artista non può dirsi di successo se non diventa oggetto di discutibili parodie… e quindi:



P.S: il fenomeno neomelodico continua tutt’oggi, pur senza di me.