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giovedì 11 marzo 2010

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Metilparaben in un clik!


sabato 3 ottobre 2009

"Io non rispondo" - il docu-film di Repubblica


VIDEO RIMOSSO

DALL'UTENTE
IN QUANTO IL
SUDDETTO E' STATO
CAMBIATO
NEI CONTENUTI
DALLA FONTE

venerdì 2 ottobre 2009

C’ero pure io ieri con la D’Addario D’A Santoro


E mi sono piaciuta molto. D’altronde il Santoro le aveva riunite quasi tutte: la puttana, la bigotta, la femminista e la fascistoide arrajata, dunque mi sono sentita anche io parte dello show. Ovvio che le altre hanno trovato ragion d’essere solo nella presenza della puttana, a nessuno interessano le blaterazioni di una neolaureata in giurisprudenza che fa del suo titolo il suo certificato di onestà morale ed intellettuale, tantomeno le farneticazioni di una femminista che ha l’ardire di farneticare in top! Ed ecco pronta la reazione della bigotta che interviene unicamente per sottolineare lo scollo. Ma quella dell’insapio mondo femminile è storia banale a confronto di quella di una puttana che “invece di dire che fa immagine o la modella dice di fare la escort”. Se poi quest’ultima se ne lascia dire di tutti i colori da chiunque prenda parola, allora lo show si fa succulento e non cambieresti canale manco se ti dovessero cecatte. E questo è quello che è successo a noi, a me e ai miei amici ieri sera. Tutti attaccati al video in attesa. Non so bene gli atri di cosa fossero in attesa, ma so per certo che io attendevo con ansia il momento in cui la Patrizia avrebbe speso due parole anche in sua difesa. Così non è stato e ancora non so spiegarmi il perché. So solo che il suo silenzio non è servito ad alcunché tranne, forse, a nutrire ulteriori inopportuni commenti da parte di chi la seguiva da casa. E questo è quello che è successo a me e ad un mio amico ieri sera:
Michele Santoro: “ Sentiamo cosa dice la signora D’Addario
il mio amico: “e mica la possiamo chiamare signora?”
io: “ perché no, se uno dei suoi clienti lo dobbiamo chiamare premier?”

Benissimo, mi sono detta, quest’enorme fronte che mi ritrovo continuerà a bruciarmi per l’eternità, e le mie guance si accenderanno sempre di questo rosso sanguigno fino a che vedrò Noi altre batterci tanto per smascherare il vile maschio - sia esso premier o spazzino-, per far sì che di esso si dica quanto si dice di noi, e poi, nel farlo, ci dimentichiamo di far rispettare noi stesse, di difenderci prima che i nostri interlocutori ci facciano apparire come donnucole prive d’intelletto, seppellendo il nostro dire sotto macigni troppo comodi per chi ci vorrebbe solo ansimanti o zitte.

QUI AnnoZero minuto per minuto, o quasi

giovedì 1 ottobre 2009

29.09.09 - Le 7 domande che hanno inchiodato Berlusconi

di Marco Travaglio e Elio Veltri
Esercizio di memoria per ragazzi: 2 querele per “falsità“, 2 sconfitte pagate 115 mila euro.
Signor Berlusconi, potrebbe rispondere pubblicamente a queste domande?

Premessa: la Banca Rasini di Milano, di proprietà negli anni Settanta di Carlo Rasini, è stata indicata da Sindona e in molti documenti ufficiali di magistrati che hanno indagato sulla mafia, come la principale banca utilizzata dalla mafia per il riciclo del denaro sporco nel Nord-Italia. Di questa Banca sono stati clienti Pippo Calò, Totò Riina e Bernardo Provenzano, negli anni in cui formavano la cupola della mafia. In quegli stessi anni il Sig. Luigi Berlusconi lavorava presso la Banca, prima come impiegato, poi come Procuratore con diritto di firma e infine come Direttore.


1) Nel 1970, il procuratore della banca Luigi Berlusconi ratifica un’operazione molto particolare: la banca Rasini acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d’amministrazione figurano Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus. Questo Luigi Berlusconi, procuratore con diritto di firma della banca Rasini, era suo padre?

2) Sempre intorno agli anni Settanta il Sig. Silvio Berlusconi ha registrato presso la banca Rasini ventitré holding come “negozi di parrucchiere ed estetista”, è lei questo Signor Silvio Berlusconi?

3) Lei ha registrato presso la banca Rasini, ventitré “Holding Italiane” che hanno detenuto per molto tempo il capitale della Fininvest, e altre 15 Holding, incaricate di operazioni su mercati esteri. Le ventitré holding di parrucchiere, che non furono trovate a una prima indagine della guardia di finanza, e le ventitré Holding italiane, sono la stessa cosa?

4) Nel 1979 il finanziere Massimo Maria Berruti che dirigeva e poi archiviò l’indagine della Guardia di Finanza sulle ventitré holding della Banca Rasini, si dimise dalla Guardia di Finanza. Questo signor Massimo Maria Berruti è lo stesso che fu assunto dalla Fininvest subito dopo le dimissioni dalla Guardia di Finanza, fu poi condannato per corruzione, eletto in seguito parlamentare nelle file di Forza Italia, e incaricato dei rapporti delle quattro società Fininvest con l’avvocato londinese David Mills, appena condannato in Italia su segnalazione della magistratura inglese?

5) Nel 1973 il tutore dell’allora minorenne ereditiera Anna Maria Casati Stampa si occupò della vendita al Sig. Silvio Berlusconi della tenuta della famiglia Casati ad Arcore. La tenuta dei Casati consisteva in una tenuta di un milione di metri quadrati, un edificio settecentesco con annesso parco, villa San Martino, di circa 3.500 metri quadri, 147 stanze,una pinacoteca con opere del Quattrocento e Cinquecento, una bibliotca con circa 3000 volumi antichi, un parco immenso, scuderie e piscine. Un valore inestimabile che fu venduto pe r la cifra di circa 500 milioni di lire (250.000 euro) in titoli azionari di società all’epoca non quotate in borsa, che furono da lei riacquistati pochi anni dopo per circa 250 milioni.(125.000 euro). Il tutore della Casati Stampa era un avvocato di nome Cesare Previti. Questo avvocato è lo stesso che poi è diventato suo avvocato della Fininvest, senatore di Forza Italia, Ministro della Difesa, condannato per corruzione ai giudici, interdetto dai diritti civili e dai pubblici uffici, e che lei continua a frequentare?

6) A Milano, in via Sant’Orsola 3, nacque nel 1978 una società denominata Par.Ma.Fid. La Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss – di area corleonese e non – operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona. Signor Berlusconi, importanti quote di diverse delle suddette ventitré Holding verranno da lei intestate proprio alla Par.Ma.Fid. Per conto di chi la Par.Ma.Fid. ha gestito questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società una parte così notevole dei suoi beni?

7) Signor Berlusconi da dove sono venuti gli immensi capitali che hanno dato inizio, all’età di ventisette anni, alla sua scalata al mondo finanziario italiano? Vede, Signor Berlusconi, tutti gli eventuali reati cui si riferiscono le domande di cui sopra sono oramai prescritti. Ma il problema è che i favori ricevuti dalla mafia non cadono mai in prescrizione, i cittadini italiani, europei, i primi ministri dei paesi con cui lei vuole incontrarsi, hanno il diritto di sapere se lei sia ricattabile o se sia una persona libera.

P.S. Dato che lei è già stato condannato in via definitiva per dichiarazioni false rese ad un giudice in un tribunale, dovrebbe farci la cortesia di fornire anche le prove di quello che dice, le sole risposte non essendo ovviamente sufficienti.

NOTA – Le sette domande sono state pubblicate ne “L’odore dei soldi” di Elio Veltri e Marco Travaglio (Editori Riuniti) 2001. Quindi note a tutti i parlamentari del Partito delle Libertà, della Lega e all’opposizione. Berlusconi ha intentato due cause agli autori del libro: la prima, per diffamazione, si è conclusa nel 2005 con l’assoluzione dei due autori e la condanna a Berlusconi: 100.000 euro di spese. La seconda – richiesta di risarcimento per diffamazione a mezzo stampa – è stata respinta dal Tribunale di Roma con l’obbligo del pagamento di 15.000 euro da parte del querelante. Carlo Costelli, dipartimento di Fisica & e INFN Università Sapienza, Roma, informa che questo testo in italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco è a disposizione su http://sites.google.com/site/carlocosmelliwebsite/Home gruppo facebook. Sta per entrare in rete la traduzione in arabo, giapponese, olandese.

mercoledì 17 dicembre 2008

Sommario tra l'ilare e il drammatico

Quando lo schermo è interamente occupato da un water incrostato di merda in un fast food di Toronto non c’è nulla che lasci presagire ciò che di lì a poco sta per accadere. Ma poi ecco che dal piscio ti spunta l’alieno. Il problema, che poi per la tenuta del film è il vero toccasana, è che l’alieno viene immediatamente riconosciuto come non – o poco, o scarsamente, o piuttosto malamente – umano. Questo permette al regista – l’anglobritannico Bobby Charlton, già autore della brillante farsa “Non fare come me: reimpiantati i capelli” – di alleviare la tensione propria del genere organizzando un andazzo simile a quello di una commedia degli equivoci nella quale l’alieno crede di essere un uomo mentre tutti gli uomini sanno che così non è. Continua...




Consuocero, cognato, figlio della sorella della moglie… le cronache dei casi legati alle miserie ravvivano l’eterna diceria delle parentele italiane, quelle di qualsiasi rettore e pure quelle del magistrato che lo fronteggia. E’ una famiglia allargatissima quella tradizionale del Sud, che estende generosamente la propria influenza benefica fino a congiunti molto lontani. Il fenomeno è già stato ampiamente descritto in sociologia, e in qualche modo, bene ha fatto Napolitano a sottolinearlo.
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