
Mentre in Germania piovono denuncie di abusi su ragazzi frequentanti le più prestigiose scuole privare cattoliche, i nostri Padri italiani, anziché inorridire di fronte a simili notizie (sempre che non abbiano sviluppato un callo grosso così) e andarsi a nascondere dietro un religioso silenzio - se proprio non si riesce a spendere due parole di condanna circa la condotta assunta dal più dei Pastorelli- i Nostri, dicevamo, si dedicano a quello che è diventato il loro passatempo preferito, quasi un hobby: il supplizio dell'omosessuale.
Stando alle spesse dichiarazioni di Vescovi, ex Vescovi e del quotidiano vaticano stesso, questi miseri omuncoli risulterebbero indegni di tutto, dall'ostia benedetta al sacerdozio al regno dei cieli. Si svela un vero e proprio atteggiamento persecutorio assunto dalla Chiesa nei confronti degli omosessuali: a loro non resta che sperare in una vita che sia il più lontano possibile da Dio e dalla sua risaputa misericordia.
D'altronde è in quest'atteggiamento che si viene a caratterizzare il portento della Romana Chiesa: nell'allontanare i fedeli dalla fede e nel rendere fieri e convinti gli infedeli. Non si esclude dal sacerdozio un pedofilo, ma un omosessuale; non si nega la comunione ad un pedofilo, ma ad un omosessuale o ad un divorziato; non si chiude il regno dei cielo in faccia ad un pedofilo o ad un conclamato assassino, ma ad un omosessuale o transessuale che sia.
D'altronde è in quest'atteggiamento che si viene a caratterizzare il portento della Romana Chiesa: nell'allontanare i fedeli dalla fede e nel rendere fieri e convinti gli infedeli. Non si esclude dal sacerdozio un pedofilo, ma un omosessuale; non si nega la comunione ad un pedofilo, ma ad un omosessuale o ad un divorziato; non si chiude il regno dei cielo in faccia ad un pedofilo o ad un conclamato assassino, ma ad un omosessuale o transessuale che sia.
Bravi, così vi vogliamo: pii e cattivi!