Peppino Impastato era nato a Cinisi nel 1948, da una famiglia mafiosa; fin da giovane decide di allontanarsi da quel mondo e combatterlo. E’ autore di molte iniziative: fonda un giornalino, costituisce gruppi di giovani, promuove dibattiti e attività culturali, appoggia le lotte degli edili, dei disoccupati, e dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aereoporto di Palermo, in territorio di Cinisi. Nel 1976 fonda Radio Aut, una radio libera e autofinanziata, che denuncia gli affari dei mafiosi del paese, soprattutto del boss Gaetano Badalamenti. La trasmissione più seguita della radio è Onda Pazza, in cui politici e mafiosi vengono sbeffeggiati. Nel 1978 deide di candidarsi nella lista di Democreazia Proletaria per le elezioni comunali; durante la campagna elettorale, nella notte tra l’8 e il 9 maggio Peppino viene assassinato. Lo pestano a sangue e poi adagiano il suo corpo sui binari con sotto una carica di tritolo. La magistratura, le forze dell’ordine e la stampa parlano prima di attentato terroristico di cui l’attentatore, lui, sarebbe rimasto vittima…poi di suicidio. Intanto gli elettori votano il suo nome e riescono a farlo eleggere in consiglio.
Dovranno passare anni, proteste, manifestazioni di piazza, dossier, esposti presentati da sua madre e suo fratello insieme ai suoi compagni di militanza per arrivare ad un finale diverso. Inchieste chiuse, archiviate, riaperte, prima contro ignoti, poi contro i veri colpevoli.
Morto nel 1978, Peppino avrà giustizia solo nel nuovo millennio. Nel 2001 la Corte d’Assise ha riconosciuto colpevole Vito Palazzolo, condannato a 30 anni. Nel 2002, Gaetano Badalamenti, mandante dell’omicidio, viene condannato all’ergastolo.
Il coraggio può uccidere, ma non può morire…onore a te!
Dovranno passare anni, proteste, manifestazioni di piazza, dossier, esposti presentati da sua madre e suo fratello insieme ai suoi compagni di militanza per arrivare ad un finale diverso. Inchieste chiuse, archiviate, riaperte, prima contro ignoti, poi contro i veri colpevoli.
Morto nel 1978, Peppino avrà giustizia solo nel nuovo millennio. Nel 2001 la Corte d’Assise ha riconosciuto colpevole Vito Palazzolo, condannato a 30 anni. Nel 2002, Gaetano Badalamenti, mandante dell’omicidio, viene condannato all’ergastolo.
Il coraggio può uccidere, ma non può morire…onore a te!
12 commenti:
Bravissime.
Il mio cuore è con voi.
Condanniamo le strumentalizzazioni del nome di Peppino ad opera di Montezemolo in Sicilia
Grazie ups... nooi facciamo quel che possiamo e poi... più ne siamo meglio è!
SU blog magazine c'è il link al tuo ultimo post, ma non riesco ad entrare nel tuo blog. ma che accade???? Jamme ups...fammi venire a casa tua :))))))))
Grazie del link cara...di qst persone nn se ne parla mai abbastanza!
figurati.. è come dici tu, bisogna parlarne du più!
brava bp, onore a lui; poi come sai, se a aperto una radio dove denunciava i fatti veri, io mi trovo ancora piu' vicino.
brava soprattutto a nausica che l'ha ricordato anche a me!!!
gians-1ps-nausicaa>> sù tutti a firmare la petizione: link nell'home page in alto a tutto!!!!
jamme bell
claro que si
(casa mia è chiusa, c'è la disinfestazione.)
ah ecco...
eh ma non facciamola durare troppo, eche porca miseria!!!!
e firmo si! cara bippina.
cri; sbrigati e facci sapere.
evvai gians....!!!!!!!!!!!!
Brave, non se ne parla mai abbastanza
grazie tess, pipe, makia, teresenella bella
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