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A CUOPPO CUPO POCO PEPE CAPE ...e... POCO PEPE CAPE A CUOPPO CUPO

giovedì 15 ottobre 2009

Mi sono innamorata, e non è la prima volta!!!

La prima capitò più di qualche anno fa, di lui ricordo solo i capelli e le labbra rosse e un buffo cappello a pois. Poi più niente. All'epoca i mezzi erano quelli che erano, dunque mi limitavo a dedicare al mio amato qualche riga poetica scritta di mio pugno con la promessa che mai l'avrei rimosso dal suo posto. E così fu per tantissimi anni: egli rimase padrone indiscusso del mio cuore infante.
Un annetto fa, però, è accaduto ciò che si credeva non potesse accadere più ... e cioè che il mio cuore è tornato a scalpitare come un infante pur non più essendolo.
A suo tempo la cosa mi lasciò sgomenta: ''Ma non ti vergogni, a quest'età!'' così mi rintuzzavo a più riprese pregandomi di non mettere carne a cuocere. Ebbene, sebbene gli intenti, falii: gni notte il mio ultimo pensiero non era più il suo, ogni mio sussulto non lo riguardava più.
Così dovetti fare i conti con la vergogna prima e con il senso di colpa poi. Senso di colpa sì, perchè non ci si invaghisce di questa maniera di qualcuno con cui sai di non poter condividere nemmanco un setiero; e poi la vergogna...perchè la persona di cui parlo è femmina anch'essa, proprio comm'a me!
Una brunetta smorfiosetta e graziosa con gli occhi perennemente socchiusi- o chiusi- questo so di lei, questo ho potuto vedere. Nient'altro. Del resto neanche del mio primo lui sapevo un granchè, solo che vestiva in modo bizzarro e che era triste pur se gli abiti mentivano. Tutto il resto, tutto quello che ho saputo di lui fin quando non l'ho dimenticato, lo inventavo io:
io gli ho dato vita, io un nome, io una storia (che poi, caso strano, somugliava sempre di più alla mia), io un posto.
A questa brunetta che ha incrociato così tardi il mio cammino, però, io non riesco che a dedicare qualche sorriso o qualche pensiero gioioso di quando in quando, niente di più. Ho provato a raccontarla, a darle naso e bocca, a darle giorni e una storia totalmente diversa dalla mia ... ma ho fallito, miserrimamente. Colpa del cuore non più infante, colpa del guizzo che si è affossato in qualche truce pomeriggio di maggio. E allora, cara la mia bella, io resto muta e tu pure.
Io me ne resto qui, nascosta dietro a questo blog e a tutte quelle cose che da quel pomeriggio vennero e tu, ferma in una canzone e poi via.

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